La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso

Scuola devastata da due tredicenni, il Comune è costretto a pagare i danni

di Maria Antonietta Cossu
Scuola devastata da due tredicenni, il Comune è costretto a pagare i danni

Inutile il tentativo di rivalersi sulle famiglie dei minorenni: cos’era successo e perché è finita così

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Ghilarza La devastazione della palestra della scuola primaria compiuta da due minorenni lo scorso febbraio costerà al Comune 13mila euro. Sebbene gli autori siano stati individuati, lo sforzo economico per il ripristino del bene pubblico graverà interamente sulle casse dell’ente locale in considerazione dell'impossibilità delle famiglie di sostenere la spesa. L’onere sarà perciò assorbito dall’intera collettività. Le coperture finanziarie saranno garantite attraverso un prelievo dalla quota dell’avanzo di amministrazione che l’Unione del Guilcier ha trasferito alla municipalità di Ghilarza. La ripartizione dei fondi, dell’ammontare di 43mila euro, è stata approvata dal consiglio nella riunione di mercoledì. Sull’eventuale richiesta di risarcimento alle famiglie ha chiesto lumi il consigliere di maggioranza Giuseppe Fadda. A margine della seduta il sindaco Stefano Licheri ha chiarito che la situazione di disagio economico da cui provengono i giovani autori dell’incursione impedisce all’amministrazione di rivendicare una qualunque forma di indennizzo. I ragazzini, due studenti della scuola secondaria di primo grado, avevano messo a soqquadro l’impianto sportivo di via Matteotti distruggendo i sanitari e i lavabi dei bagni a colpi di spranga, danneggiando la vetrata dell’ingresso e le attrezzature. L’episodio aveva suscitato preoccupazione e sdegno tra i cittadini, che oltre a interrogarsi sulle radici del malessere invocavano una punizione giusta per gli autori, allora ancora sconosciuti, e maggiore attenzione ai fenomeni di devianza parte delle famiglie e delle istituzioni. Il sindaco aveva sporto denuncia contro ignoti esortando gli autori a farsi avanti spontaneamente. Nel giro di poco tempo i carabinieri erano risaliti all’identità dei responsabili e li avevano segnalati al tribunale dei minori di Cagliari.

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