La Nuova Sardegna

Oristano

Commercio e controlli

Negozio abusivo di cocorite e uccelli esotici, scatta la denuncia per i proprietari

Negozio abusivo di cocorite e uccelli esotici, scatta la denuncia per i proprietari

Blitz dei carabinieri forestali, dei servizi veterinari e tecnici della prevenzione dell’Asl 5 e dell’Ispettorato del lavoro: guai per una coppia di venditori

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Ghilarza Più che il cinguettio, a richiamare in Corso Umberto i carabinieri forestali, i servizi veterinari e tecnici della prevenzione dell’Asl 5 e i funzionari dell’Ispettorato del lavoro pare sia stata l’attività social molto intensa dei commercianti. Era tra le pagine di un profilo che si reclamizzava una nuova attività di vendita di animali, pressoché per intero cocorite e qualche altro uccellino esotico, che ha destato molte attenzioni non solo tra i potenziali clienti. È infatti accaduto che a fare visita al negozio siano stati gli inquirenti per verificare la liceità dell’attività che si stava portando avanti. Se dentro le gabbie c’erano tanti esemplari colorati e allegramente chiassosi, tra i cassetti non ci sarebbe stato lo straccio di un’autorizzazione. A confermare questo dettaglio non di poco conto, visto che ha poi portato alla denuncia per svolgimento di attività commerciale abusiva, ci ha pensato la polizia locale di Ghilarza che ha fatto le sue verifiche in Comune, certificando che non esisteva alcun foglio che desse il via libera allo svolgimento di alcun tipo di attività di compravendita in quel negozio.

Il controllo è scattato nella mattinata di ieri, giovedì 26 giugno, nel centro storico della cittadina in un edificio su cui da qualche tempo si era acceso un pizzico di curiosità. Preso in affitto circa due mesi fa da persone non sarde, il locale fungeva per prima cosa da abitazione e poi, così sostengono i carabinieri, i servizi veterinari e tecnici della prevenzione dell’Asl 5 e l’Ispettorato del lavoro, da vetrina per l’attività commerciale con le sue gabbie, i mangimi e gli uccellini che ora sono stati presi in custodia dagli inquirenti e assegnati a enti di protezione degli animali perché ne abbiano cura. Secondo quanto risultato dall’ispezione, i locali, peraltro ben nascosti alla vista dall’esterno tramite un tendaggio, oltre a non avere autorizzazione per il commercio, sarebbero risultati privi di adeguata areazione e di una pertinenza esterna che pare essere obbligatoria per quel tipo di attività.

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