La Nuova Sardegna

Oristano

Scuola

Sos insegnanti di sostegno, nessuna assunzione nell’Oristanese

di Michela Cuccu
Sos insegnanti di sostegno, nessuna assunzione nell’Oristanese

La denuncia della Gilda «Il ministero ha stabilito solamente 32 nomine annuali»

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Oristano Il prossimo anno scolastico, sul fronte dell’insegnamento di sostegno, sembra annunciarsi con una nota stonata. Nonostante il Ministero abbia annunciato 32 nuove nomine annuali per le scuole della provincia, il referente del sindacato Gilda, Pino Ciulu, lamenta quella che definisce «l’ennesima beffa per la scuola dell’infanzia, che non ha ricevuto nemmeno un’assunzione». Una scelta, secondo Ciulu, «dannosa per la qualità dell’istruzione». Per il sindacalista si tratta di una vera e propria occasione mancata. Le 32 nomine, pur rappresentando un passo avanti, non riescono a mitigare l’amarezza per l’esclusione della scuola dell’infanzia. In un contesto di calo demografico, Ciulu sottolinea come questa sarebbe stata l’occasione perfetta per abbassare il numero di alunni per classe e offrire un servizio più personalizzato.

«In un momento in cui gli iscritti calano, sarebbe stata un’occasione per migliorare il servizio, magari riducendo il numero di alunni per classe e garantendo più attenzione agli studenti», commenta con disappunto il sindacalista che spiega: «Ci troviamo con classi affollate: se in passato la presenza di un solo alunno con necessità del sostegno imponeva che il numero massimo fosse di 20 studenti per classe, oggi, che questa regola è diventata una semplice raccomandazione, continuano ad esserci 28 alunni per classe». Nelle scuole dell’Oristanese si calcola che siano oltre cento i docenti di sostegno. Cifra che in una provincia con meno di 148mila abitanti, dimostra quanto sia indispensabile il ruolo dei docenti specializzati.

Se però da un lato la formazione sembra promettere bene, con l’avvio dei corsi Indire e di nuove opportunità in collaborazione con le università sarde, dall’altro si cela la grande incognita del precariato. «L’aumento del numero di insegnanti specializzati, infatti, rischia di scontrarsi con la carenza di posti fissi – dice ancora Ciulu –. Il problema, è che i posti concessi con deroga, validi solo per un anno, non vengono trasformati in ruoli stabili».

Il sindacato fa richieste precise: «Stabilizzare questi posti, passando dalla deroga al ruolo fisso, garantirebbe un servizio molto più efficace e continuativo». Ciulu spiega come un docente con un incarico stabile possa costruire un rapporto duraturo con gli alunni, offrendo una continuità didattica fondamentale. «Al contrario, il precariato annuale non fa che minare la stabilità e la qualità dell’inclusione scolastica». Il precariato dei docenti rivela anche altri problemi. «È stato infatti introdotto un meccanismo che consente ai familiari di scegliere l’insegnante di sostegno che viene nominato dai dirigenti. Norma che con la Cgil abbiamo impugnato ma il Tar ha respinto il ricorso», dice Ciulu. La battaglia della Gilda è chiara: «La stabilità dei posti di sostegno è l’unica via per garantire un’istruzione di qualità per tutti gli studenti».

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