Sedilo, ascolto e supporto oltre i servizi: l’ufficio postale come presidio anti spopolamento
La direttrice Ledda: «Qui è come casa, è un mix tra contatti diretti ed evoluzione digitale»
Sedilo Non solo transazioni, investimenti e prodotti finanziari, dietro al computo di denaro effettuato agli sportelli si nascondono nomi, volti e vite di chi quotidianamente spende le proprie competenze professionali e le capacità personali per costruire relazioni di fiducia con i clienti. È anche su queste dinamiche che Poste Italiane ha fondato il suo radicamento nei territori periferici e marginali, dove il volto umano di un’azienda fa presa tra i cittadini alla stregua del livello di efficienza. Nelle aree a rischio spopolamento i servizi decentrati rappresentano dei veri e propri baluardi sociali, dei punti di riferimento indispensabili per le comunità già private di essenziali presidi di utilità pubblica. La filiale di Sedilo rientra nel concetto di spazio fisico non convenzionale tra quelli adibiti allo scambio tra domanda e offerta, come testimoniano le parole di chi tra quelle mura lavora da oltre vent’anni.
In questo lungo lasso temporale la direttrice Cinzia Ledda è entrata in contatto e ha interagito con un pubblico eterogeneo, ma formato da persone prima ancora che da clienti «Offriamo supporto, ascolto e servizi che, in qualche modo, semplificano la vita dei cittadini – afferma –. E soprattutto consideriamo le persone per quello che realmente sono, nella loro diversità, non come semplici numeri». Sposata, madre di tre figli e già due volte nonna, secondo Poste italiane Cinzia Ledda incarna il vero spirito dell’azienda. «Amo ogni aspetto del mio lavoro, dai rapporti con i colleghi e i responsabili al contatto diretto con il pubblico, che mi gratifica ogni giorno», prosegue la direttrice insistendo su un aspetto non secondario della fidelizzazione. «Siamo un presidio sociale, soprattutto per le persone anziane, che rappresentano una parte importante della nostra clientela. Inoltre la sede di Sedilo è operativa anche il sabato mattina, e questo è un bel vantaggio per quanti lavorano nei giorni feriali».
Se la settimana lunga è un punto cardine dell’offerta della sede locale, di recente Poste ha ampliato la gamma dei servizi avviando la digitalizzazione di quelli più frequentemente erogati dalla pubblica amministrazione come i certificati Inps e quelli anagrafici, oppure l’emissione e il rinnovo del passaporto elettronico. L’innovazione è arrivata con il progetto Polis, che oltre Sedilo ha interessato altri 74 paesi dell’Oristanese. «Dalla data di attivazione abbiamo evaso diverse richieste di passaporti e certificati – riferisce la direttrice –. Evitando ai nostri clienti spostamenti da e verso il capoluogo e consentendo loro di risparmiare tempo e denaro. In tal senso, credo che Polis abbia ulteriormente rafforzato il nostro ruolo sociale nel paese».
Gli aneddoti che certificano l’ufficio postale di corso Eleonora come “luogo di comunità” non si contano, ma uno in particolare è rimasto impresso nella mente della direttrice Cinzia Ledda, che racconta di come «una cliente anziana che viene a farci visita spesso, e non sempre necessariamente per svolgere delle operazioni allo sportello, una mattina si è appisolata in sala d’attesa mentre attendeva il proprio turno. Al risveglio ci ha detto che da noi si sente come a casa. Non poteva farci un complimento migliore».
«Il ruolo sociale di Poste – aggiunge la responsabile della filiale di Oristano, Rita Delrio –, è attestato anche dalla capillarità della rete strutturata in provincia, che annovera 83 uffici postali, 44 Atm Postamat, nove tra centri e presidi di distribuzione della corrispondenza e dei pacchi, oltre a 51 esercizi aderenti alla rete “Punto Poste”. Sono numeri che danno la misura dell’impegno profuso dalla nostra azienda». E aggiunge: «Questa propensione muove dalla consapevolezza che lo spopolamento e l’abbandono delle realtà più periferiche possono essere contrastati restando sul territorio e ponendosi come punto di riferimento per i cittadini, le imprese e le istituzioni con una serie di progetti mirati – conclude Rita Delrio – e un’offerta di servizi che coniughi tradizione, ruolo sociale e soluzioni realmente innovative».