La Nuova Sardegna

Mogorella Uno scontro frontale tra la Regione  e il ministero dell'Ambiente  è pronto a infiammare le aule del Tar. L’oggetto del contendere è l’autorizzazione per la realizzazione di un maxi impianto di accumulo elettrochimico (BESS) da 72 MW nel comune di Mogorella nella zona del Grighine, una decisione che il governo regionale definisce un affronto all’autonomia e alla tutela del paesaggio. La notizia del ricorso, ufficializzata con una nota dell'assessorato della Difesa dell'ambiente, non arriva inaspettata. La Regione, infatti, aveva già manifestato il proprio parere negativo durante la Conferenza di servizi, richiamando la recente legge regionale  20 del 2024 sulle aree idonee, che punta a proteggere i territori agricoli e il paesaggio. L’assessora regionale all’Ambiente Rosanna Laconi non usa mezzi termini: «La Sardegna ha il dovere di difendere i propri paesaggi e il diritto delle comunità locali a decidere come conciliare sviluppo e sostenibilità». La sua posizione è chiara: la Regione non è contraria alla transizione energetica, ma chiede che avvenga nel rispetto delle prerogative regionali e della salvaguardia ambientale. L’autorizzazione ministeriale, concessa nonostante le osservazioni sarde, è vista come un atto di prepotenza che «lede le competenze dell'autonomia regionale» e rischia di minare la coerenza delle politiche ambientali e paesaggistiche che la giunta e il consiglio regionale hanno delineato. Per questo, la Regione è pronta a dare battaglia legale «con fermezza in tutte le sedi necessarie». La vicenda di Mogorella si configura come un caso emblematico di un conflitto più ampio. La Regione, infatti, ribadisce la propria determinazione a proteggere l’efficacia della sua normativa sulle aree idonee e a garantire che ogni progetto energetico o industriale sia compatibile con la difesa del paesaggio e degli interessi delle comunità sarde. La battaglia al Tar è per Mogorella è solo il primo scontro di una lunga e prevedibile serie. (michela cuccu)