La Nuova Sardegna

Oristano

Il finanziamento

Un museo sardo premiato dal ministero della Cultura: il suo progetto arriva primo e avrà 90mila euro

di Maria Antonietta Cossu
Un museo sardo premiato dal ministero della Cultura: il suo progetto arriva primo e avrà 90mila euro

Il Museo dell’arte tessile di Samugheo primo nella graduatoria tra le piccole strutture d’Italia

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Samugheo Il Museo unico dell’arte tessile sarda svetta nella graduatoria dei ventotto piccoli musei italiani che avranno accesso al fondo del ministero della Cultura per sostenerne l’attività e il funzionamento. Il progetto presentato dal centro espositivo, l’unico finanziato in Sardegna, è valso il primo posto nell’elenco dei beneficiari e lo stanziamento di un contributo di 90mila euro. Il risultato va oltre l’aspetto puramente economico, che comunque offre solide basi per proseguire e ampliare l’attività di ricerca, tutela e valorizzazione della tradizione tessile e nello specifico della produzione materiale legata al culto dei morti. «Non è la prima volta che il nostro museo partecipa a questo tipo di bando raggiungendo posizioni di rilievo, ma in questo caso è diverso», afferma il sindaco Basilio Patta indicando nella sinergia tra l’amministrazione, la direttrice Anna Rita Punzo e la società di gestione Orientare l’elemento che ha fatto la differenza: «Al di là del finanziamento, importantissimo per una realtà come la nostra – prosegue il primo cittadino – è fondamentale l’elevato status culturale che certifica il merito di chi in quest’ambito lavora e fa onore a tutta la comunità».

Il progetto approvato dal ministero della Cultura punta a collegare tutti gli enti regionali che custodiscono i tap(p)ínos de mórtu, i manufatti in tessuto sui quali in antichità veniva adagiata la salma durante la veglia funebre. I cinque esemplari in dotazione al Murats risalgono al periodo a cavallo tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 sono tra i più rari e di maggior pregio della collezione locale . L’intento esplicitato nella proposta è di dare vita, attraverso un lavoro di rete, a un nuovo presidio culturale al servizio del territorio che ha come obiettivo la custodia, la conoscenza e la valorizzazione di queste peculiari testimonianze dell’artigianato tessile sardo. I primi a sottoscrivere l’accordo con l’ente locale e il Murats saranno l’università di Cagliari, l’Isre, la Direzione regionale musei e il Comune di Orgosolo. «Si tratterà di un viaggio tra aree con specificità culturali proprie, partendo dai tapinos, ma proponendo di scoprire i territori. Il valore aggiunto del progetto è l’aspetto scientifico che verrà particolarmente curato e permetterà di studiare e ampliare le conoscenze sui tapinos, i rituali della morte, le tecniche di tessitura», anticipa l’assessora comunale alla Cultura Elisabetta Sanna. La direttrice del Murats Anna Rita Punzo definisce l’attivazione di una rete museale: «Un’operazione di alto profilo scientifico e culturale, capace di integrare competenze, patrimoni e risorse promuovendo una visione sistemica della tutela e della cura dell’arte tessile e rafforzando, al contempo, il legame tra istituzioni e comunità, anche per responsabilizzare le generazioni future al rispetto del patrimonio ricevuto in eredità».

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