Il Comune difende le panchine marron e le riabilita con la cultura
Il sindaco annuncia un’esposizione fotografica che sfrutterà le installazioni
Oristano Difesa a oltranza. A certificare la bontà dell’investimento arriva, finalmente, il Comune. Dopo mesi di silenzio, palazzo degli Scolopi prova a mettere la parola fine sulla disputa delle panchine pubblicitarie in acciaio corten e promuove il loro utilizzo con un’iniziativa dal sapore identitario: ventitré fotografie, stampate su lastre di alluminio e posizionate su altrettanti pannelli pubblicitari nelle principali piazze della città, offriranno uno spaccato della Oristano della prima metà del secolo scorso. Gli scatti d’epoca, realizzati dal fotografo oristanese Luigi Serra e fino a oggi conservati dagli eredi, saranno affissi già dai prossimi giorni.
IL PROGETTO
“Oristano museo a cielo aperto” vuole offrire una nuova proposta culturale e turistica con un’esposizione realizzata in collaborazione con la famiglia Serra e con la Publicem, che in città gestisce gli impianti tanto discussi sia panchine che totem. L’iniziativa segue l’onda delle affissioni del 2020 nel centro storico cittadino di installazioni artistiche semi-permanenti che invitano all’osservazione di particolari scorci e opere architettoniche, ma non resterà unica. È in via di definizione, infatti, anche la messa a disposizione di dieci defibrillatori su pannelli in punti strategici della città al posto della pubblicità, con tanto di istruzioni per il loro utilizzo.
IL SINDACO
«In linea con quanto previsto in occasione dell’affidamento del servizio, le nuove installazioni si confermano elementi di arredo urbano moderni e multifunzionali, che oltre ad assolvere alla funzione di accogliere pubblicità, possono essere utili per veicolare campagne di comunicazione e promozione – sottolinea il sindaco Massimiliano Sanna –. In futuro gli impianti pubblicitari potranno ospitare altre mostre tematiche, sempre con l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e le nostre tipicità. È la conferma della versatilità di questi impianti, oggetto di un acceso dibattito in città».
LA DITTA
La polemica è talmente pungente sui social che dalla società Publicem nessuno vuole esprimersi o commentare, proprio per evitare qualsiasi fraintendimento o, peggio, strumentalizzazione di eventuali dichiarazioni. Il primo cittadino intanto invita a un confronto rispettoso e sembra rimandare al mittente le critiche all’amministrazione, punto per punto: «Ogni opinione è legittima, purché resti nei limiti del rispetto verso le persone e l’istituzione comunale. Non si può trascurare che il progetto nasce da uno studio realizzato con il contributo di un architetto incaricato dalla giunta Tendas, Roberto Talloru. Il materiale scelto, l’acciaio corten, è considerato sostenibile e resistente, molto utilizzato in tutta Europa, la cui qualità estetica cresce con il passare del tempo. Gli impianti sono stati acquistati dalla ditta vincitrice dell’appalto come parte dell’offerta migliorativa pertanto nel rispetto del capitolato e del piano degli impianti approvato nel 2021».
PARERE FAVOREVOLE
Il primissimo sostenitore dell’investimento in consiglio comunale era stato già a luglio, allo scoppiare della polemica, il consigliere dell’Udc, Antonio Iatalese: «La società paga sia le affissioni sia l’utilizzo del suolo pubblico, un guadagno doppio per la città di Oristano che non può non essere preso in considerazione e favorevolmente – ha fatto notare anche di recente –. Sono poi arredi urbani che impreziosiscono la città senza spese da parte dell’amministrazione, in uno stile che è utilizzato e apprezzato in ogni città d’Italia. Anche le pensiline alle fermate dei pullman sono fornite dalla stessa ditta e nascono con la medesima idea di abbellire la città».
