La Nuova Sardegna

Sarà «autunno caldo», Consiglio ancora fermo

Filippo Peretti
Sarà «autunno caldo», Consiglio ancora fermo

La giunta cerca di sbloccare la riforma urbanistica ma arriva lo stop del Prc

16 settembre 2008
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CAGLIARI. A un mese e mezzo dall’inizio delle ferie estive il consiglio regionale cerca oggi di rimettersi in moto. Ma la conferenza dei capigruppo si troverà per le mani un tema scottante: la riforma urbanistica. L’opposizione è sul piede di guerra e la maggioranza ieri si è divisa a causa dello stop di Rifondazione comunista. Un caso che preannuncia un «autunno caldo».

La ripresa lenta del consiglio regionale stride di sicuro con le difficoltà denunciate nell’isola con sempre maggiore frequenza. Ma non è provocata dal disinteresse. E’ che in questa ultima fase della legislatura stanno prevalendo del tutto i problemi politici, innanzitutto nella maggioranza ma anche nell’opposizione, in vista delle candidature alle elezioni del 2009. Non è una novità. Cinque anni fa la crisi del Centrodestra liquidò la presidenza di Mauro Pili (che poi riuscì comunque a rientrare in scena come leader elettorale) e sfociò nella giunta di minoranza guidata da Italo Masala (An). Uno spettacolo che, uniti ai quattro anni precedenti, favorì la felice accoglienza che la maggior parte dei sardi riservò alla discesa in campo di Renato Soru.

E oggi è proprio Soru, per non essere travolto a sua volta da questo tradizionale clima pesante che precede il voto, a desiderare una ripresa più convincente. Solo che la principale causa della paralisi è il «suo» Pd, spaccato più o meno a metà con il presidente coinvolto in pieno e in prima persona nel conflitto. Non è un mistero che gli oppositori interni a Francesca Barracciu siano in realtà contrari alla ricandidatura del presidente.

Non sta molto meglio il Centrodestra, che fatica a far emergere un candidato: e in attesa che Silvio Berlusconi prenda una decisione, i possibili candidati sono impegnati in duelli ad alta tensione, come quello riemerso proprio ieri tra Mauro Pili e Salvatore Cicu sul referendum del 5 ottobre.

Ma quali sono i temi forti che attendono la politica alla ripresa piena dell’attività? In calendario, anche se ancora non ufficialmente, c’è la riforma urbanistica, provvedimento di grande rilevanza per diverse ragioni. Innanzitutto perché punta, anche per riconquistare consensi alla giunta e alla maggioranza, a semplificare le procedure che negli ultimi tempi hanno provocato forti malumori tra i cittadini. E perché, se approvata in tempo, è in grado di far saltare il referendum di ottobre contro la legge «salvacoste», referendum che, in caso di vittoria dei Sì, sarebbe un autentico lancio della campagna elettorale dell’opposizione.

Oggi a chiedere l’iscrizione immediata della riforma urbanistica all’ordine del giorno del consiglio regionale (già da venerdì) saranno la giunta e il Pd nella conferenza dei capigruppo convocata dal presidente Giacomo Spissu. Ma proprio alla vigilia Rifondazione comunista, dopo una riunione del partito e del gruppo consiliare, ha detto «no»: «Non ci sono - hanno detto - né i tempi né le condizioni politiche a causa della confusione nel Pd». Secondo il Prc quello approvato a fine luglio dalla commissione consiliare è un «testo frettoloso» frutto di «perniciosi compromessi». Netto dissenso, ad esempio, sulla formula del «silenzio assenso» per il via libera alle concessioni edilizie. Rifondazione ha posto un altro tema politico: la verifica sulla maggioranza di centrosinistra si farà non sull’urbanistica ma sulla proposta per la «nuova rinascita» da tempo sottoposta dal partito agli alleati. Insomma, nell’autunno caldo e in vista delle trattative sulla coalizione elettorale pesa ancora lo strappo provocato dal Pd alle elezioni politiche della scorsa primavera.

Sul tema urbanistico c’è un altro ddl che sta provocando tensioni: quello presentato dalla giunta per superare i rilievi mossi dalla Corte dei conti nel caso Tuvixeddu.

L’altro argomento forte sarà la Finanziaria. Con un primo interrogativo: la giunta Soru riuscirà finalmente a rispettare il termine del 30 settembre? Ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto sui contenuti, perché l’opposizione già teme che la manovra possa essere utilizzata dalla giunta e dalla maggioranza per tentare di riconquistare i consensi perduti in alcuni settori.

Uno di questi settori è quello della formazione professionale. E non è certo un caso che dopo la riforma urbanistica il centrosinistra abbia in calendario - il testo è in commissione - proprio la riforma della formazione e dell’istruzione. «La maggioranza ha sinora lavorato bene - dice il capogruppo del Pd, Antonio Biancu - e il programma del 2004 è quasi completato». Non è certo d’accordo il suo collega di Forza Italia, Giorgio La Spisa: «Per evitare altri danni per i sardi sarebbe meglio che si andasse subito alle elezioni».
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