La Nuova Sardegna

LA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Tutti pazzi per George ed Ely

 Tutti pazzi per George ed Ely

Clooney-Canalis mano nella mano sul red carpet tra le urla di centinaia di fan

09 settembre 2009
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Mano nella mano, occhi negli occhi, guancia contro guancia. Cola miele dalla passerella di George Clooney e (tocca dirlo) Elisabetta Canalis, lei in Cavalli color ottanio, bocca atteggiata allo stupore e occhi che brillano; la ragazza che sta agli ingressi e li vede passare sospira estasiata: quanto è bella. In sala lui non resiste e le accarezza il ginocchio: se dieci fotografi scattano, pazienza. Vorrà dire che ci scapperà una copertina.

Alle centinaia di fan che affollano la passerella sembra non interessare tutto quel che di lui si è detto durante l’estate: che è pazzo di una giovane donna o che, in alternativa e secondo gli amici Brad Pitt e Matt Damon, dovrebbe fare outing e presentare al mondo il suo compagno così da sdoganare una volta per tutte l’amore gay, e far felice anche Franco Grillini, presente in sala.

Il giorno di George Clooney culmina in una passerella durante la quale, e per venti minuti buoni, firma autografi correndo da un capo all’altro delle transenne mentre Elisabetta aspetta in disparte chiacchierando con le amiche Valeria (Marini), Tiziana (Rocca), Silvana (Giacobini). Solo quando l’urlo Eli-Eli supera la barriera del suono, lei scende a scarabocchiare qualche taccuino. Ma lascia la scena a lui, e ci mancherebbe; la coppia, nel suo insieme, fa calare un’ombra ingiusta su Ewan McGregor, l’altra metà di The Men Who Stare at Goats che si va a presentare e non senza difficoltà, visto che per due volte la proiezione si interrompe. In tutto, venti minuti di vuoto che Clooney colma da par suo, cantando e intrattenendo la platea, mentre l’imbarazzo si tagliava a fette.

Clooney & Canalis erano rimasti al Cipriani fino all’ultimo; al mattino, il divo si era concesso in pasto alla stampa. Qui, dieci minuti di domande di circostanza sul film e finalmente si arriva al nocciolo della questione. E’ un giornalista di gay.it a chiedere a Clooney se, per caso, è omosessuale. Dire che non se l’aspettava sarebbe fare un torto alla sua intelligenza. Bello, asciutto, abbronzato e di buon umore, risponde senza rispondere, con un sorriso smagliante, giocando sulla lettura del pensiero. Rotto l’argine, si va a ruota libera, compreso il penoso sipariertto di Paolo Casciani delle Iene che si spoglia fino a restare in mutande, supplica «George sceglimi» e potenzia il messaggio con una scritta sui mutandoni «George choose me». E ancora l’attore non fa una piega, sorride (il che lo rende estremamente maschio) e tranquillizza il poveretto «stia lì buono che adesso arriva un’ambulanza». Arriva il terzo affondo che prende la questione alla larga. «Lei è qui al Lido con una splendida donna: non è che la sposa?». E lui, con il sorriso ormai al limite della paresi: «Oh, che domanda originale, in vent’anni nessuno mi ha mai chiesto questa cosa».

La sera della coppia finisce a Ca’ Vendramin Calergi: cena esclusiva e tutt’altro che intima (190 invitati). Poi, di nuovo al sicuro al Cipriani. Mano nella mano, occhi negli occhi, guancia contro guancia. Probabilmente.
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