La Nuova Sardegna

Il Pdl si divide, l’opposizione si ricompatta

Filippo Peretti
Il Pdl si divide, l’opposizione si ricompatta

Più che scontro sembra una rivolta, stavolta sull’asse Nord-Sud. Per contestare la politica "cagliaricentrica" della giunta di Ugo Cappellacci (foto), mezzo Pdl ha deciso di uscire allo scoperto

06 novembre 2009
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CAGLIARI. Più che scontro sembra una rivolta, stavolta sull’asse Nord-Sud. Per contestare la politica «cagliaricentrica» della giunta di Ugo Cappellacci, mezzo Pdl e mezzo centrodestra hanno deciso di uscire allo scoperto. La tensione è alle stelle, anche perché, con le elezioni alle porte, l’opposizione si sta invece ricompattando.

Tensioni sulla Regione cagliaricentrica. I primi malumori erano stati registrati nel momento della nascita della giunta Cappellacci per una presenza cagliaritana apparsa del tutto sproporzionata e legata ai poteri forti e comunque esterni (medicina, massoneria, editoria, chiesa) del capoluogo sardo. Ad accentuare il distacco dai problemi del centro-nord dell’isola ci si era messo anche Silvio Berlusconi con lo spostamento del G8 e il blocco dei fondi della Sassari-Olbia e l’assenza di stanziamenti per il Nuorese. Ora, con il rimpasto di giunta e con le nomine negli Enti (il Pdl di Sassari totalmente tagliato fuori), l’impressione sembra trasformarsi in certezza ed è scattata la rivolta. E’ far scattare la scintilla è bastato poco: l’idea del senatore gallurese Fedele Sanciu di organizzare un convegno a Olbia (si terrà il 14 novembre) per discutere i problemi del centro-nord dell’isola. In pochi giorni le adesioni (non solo politiche) sono state numerosissime. Nato come un dibattito del Pdl, si è subito trasformato in un semicongresso del centrodestra e in un confronto con tutte le categorie produttive delle province di Sassari, Olbia-Tempio e Nuoro. Assieme a Sanciu ci sarà il deputato Settimo Nizzi, numerosi consiglieri regionali (Roberto Capelli dell’Udc e Silvestro Ladu hanno ripetutamente denunciato l’abbandono del Nuorese), amministratori locali.

«Non è una manifestazione contro la giunta - ha cercato di negare Sanciu - ma una giornata di ascolto. Abbiamo invitato anche il presidente Cappellacci perché discutere è utile, serve a trovare le soluzioni alla crisi economica e sociale evitando di dividere i territori tra serie A e serie B». E’ stato invitato anche Mariano Delogu, come coordinatore del Pdl. Ma per lui, come per Cappellacci, non è previsto un intervento. Hanno già aderito i capilista alle ultime elezioni politiche, Beppe Pisanu e Mauro Pili. Pisanu, a maggio a Sassari, è stato il primo a suonare il campanello d’allarme al grido di «Sardegna svegliati». E Pili passa per essere il principale oppositore interno di Cappellacci.

L’opposizione si riorganizza. Mentre la maggioranza di centrodestra si spacca e rischia di perdere alleati alle prossime amministrative (come Udc e Psd’Az, corteggiatissimi dal centrosinistra), in Consiglio regionale l’opposizione di sta ricompattando. Ieri i gruppi del Pd, dell’Idv e di Sinistra-Rossomori si sono riuniti per affrontare i temi della Finanziaria 2010 e studiare la strategia per l’attività nelle commissioni e in aula. E hanno deciso, come informa un loro comunicato congiunto, di di presentarsi «in maniera unitaria».

«Sulla scorta dei comuni impegni già evidenziati nell’approvazione del finto piano-casa - hanno sottolineato le tre formazioni consiliari - - i gruppi dell’opposizione intendono presentarsi in maniera unitaria e costruttiva al confronto in Consiglio sulla Finanziaria avvertendo più che mai l’urgenza di intervenire nei settori più sensibili dell’economia regionale a partire dai fondi agli Enti locali, al lavoro e alle dinamiche di spesa della Regione bloccata dal Piano di stabilità, nel momento di più alta sottovalutazione da parte della giunta e della maggioranza dei problemi veri della Sardegna che passano in secondo ordine di fronte alle selvagge spartizioni e lottizzazioni del centrodestra». L’iniziativa, sollecitata nei giorni scorsi dal capogruppo di Sinistra-Rossomori Luciano Uras, ha trovato terreno fertile soprattutto nel Pd, dato che il neo segretario Silvio Lai, favorevole anche alla gestione unitaria del gruppo, ha già preso contatti con gli altri partiti del centrosinistra per tentare di ricostituire la coalizione.
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