La Nuova Sardegna

Quelle gondole made in Porto Torres

Pier Giorgio Pinna
Il progetto della gondola
Il progetto della gondola

Commessa da oltre mezzo milione per 16 imbarcazioni destinate a Baku, futura Las Vegas sul Mar Caspio - FOTO

02 settembre 2011
4 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Sedici gondole elettriche. In stile veneziano, certo. Ma rigorosamente made in Porto Torres. Le produrranno proprio qui, nello scalo industriale, i cantieri della Servizi Nautici Asinara. Destinazione? Baku, capitale dell'Azerbaigian: antico centro che vuole lanciare il turismo sul mar Caspio con una serie di modelli di minicittà sulla falsariga di Las Vegas e l'immancabile riproduzione di Venezia. «Per noi questo lavoro segna l'apertura verso i mercati internazionali», commenta soddisfatto il giovane manager della società, Raoul Cermelli.

Ma l'avventura in Oriente rappresenta qualcosa di più per il nordovest dell'isola. Al di là delle aspettative della Sna per una commessa da oltre mezzo milione di euro, quest'impresa è un segnale importante per tutto il territorio.

E per varie ragioni. Nasce da idee locali. È un'iniziativa che, insieme con altre messe su dalla stessa società, si collega alla valorizzazione dei mestieri patrimonio dell'isola. E per un'area divenuta suo malgrado simbolo della crisi attraversata dalla grande industria costituisce una svolta: piccola-grande fiammella di speranza per puntare ancora sull'export di prodotti frutto di un'inventiva che evoca le tradizioni marinare.

Ma com'è nato il piano proprio a Porto Torres? «Con altre sei aziende italiane abbiamo partecipato a una selezione promossa dal governo azero», racconta Cermelli, che appartiene a una famiglia d'imprenditori (il padre, Rodolfo, opera da una vita nel campo degli impianti di sollevamento).

«L'Azerbaigian, grazie ai petrol dollari derivati dall'estrazione del greggio, ha un'economia in forte movimento e ha deciso d'investire sull'industria delle vacanze a Baku - continua l'amministratore della Sna - Da parecchi mesi nella capitale si lavora così per costruire canali e palazzi dalla tipica impronta architettonica veneziana: bene, il nostro progetto si è inserito in questo tessuto in espansione». Già, ma in che modo? «Abbiamo presentato i piani per realizzare una riproduzione, solo parziale naturalmente, delle tradizionali gondole - risponde Cermelli - Modelli non di legno ma di resina. Lunghi 5 metri e 35 centimetri contro gli originali di oltre 10 metri. A propulsione elettrica, non fatti muovere dai remi: lungo percorsi prefissati nei canali funzionano da sole, senza bisogno di guidatori. E hanno solo 4 posti, al contrario di quelle tipiche che possono averne anche 6 o soltanto 2».

Le imbarcazioni, nere, saranno dotate di comode poltroncine rosse. Color bronzo le cromature dei pennacchi.

Dopo l'esame dei diversi progetti, la scelta delle autorità di Baku è caduta sui prototipi della Sna, ritenuti i migliori per il grande parco in allestimento. Sorprendente che tra le società scartate ce ne fosse che arrivava da Venezia, patria delle gondole.

Ma allora? Che cosa ha convinto della bontà dei prodotti made in Porto Torres i rappresentanti commerciali che hanno svolto l'intermediazione per conto del governo azero? «Francamente non lo so di preciso, perché non esisteva un bando di gara ma c'è stata una semplice analisi delle differenti ipotesi in campo», dice Cermelli. «Con ogni probabilità deve avere colpito il genere di soluzione prospettata dallo studio d'ingegneria navale al quale ci siamo rivolti per la programmazione, insieme con i disegni, la qualità dei materiali e il tipo di lavorazione garantito», aggiunge.

Adesso, per i dirigenti e gli operai della Sna, comincia la corsa contro il tempo. Le sedici gondole saranno consegnate nella mini Venezia di Baku in due tranches successive: otto dovranno raggiungere la capitale dell'Azerbaigian entro novembre, le altre otto alla fine del febbraio 2012. Tutto sarà pronto in vista della manifestazione musicale Eurovision Song Contest, che in giugno richiamerà nel Paese sul Caspio migliaia di visitatori.

Nel frattempo il cantiere nautico di Porto Torres non trascura comunque altre attività già intraprese. In queste settimane carpentieri e maestri d'ascia lavorano al ripristino dello yacht belga Marlene, devastato da un incendio ad Alghero ai primi di agosto. E curano il rimessaggio e la riqualificazine di altre unità private.

«L'idea di dar vita a questo stabilimento, che non ha beneficiato di alcun finanziamento pubblico, mi è venuta nel 2009 facendo il perito navale per una società genovese - spiega Raoul Cermelli - Ho capito che molti problemi non avevano possibilità di venire risolti su scala locale. E che i proprietari in tanti casi erano costretti ad andare in Corsica o in Liguria per ricevere assistenza». Così i primi incarichi per la Sna sono arrivati quasi subito. E ora le commesse si moltiplicano, il business cresce, negli uffici della società si respira un'atmosfera di fiducia.

Le gondole di Baku, insomma, potrebbero portare fortuna sui mercati internazionali. E non solo. «Speriamo che adesso l'autorità portuale doti il molo del travel lift, ossia la gru per tirar su le barche più grandi: ci darebbe la possibilità di ampliare l'offerta estendola a maxi yacht, rimorchiatori e pescherecci oltre le 120 tonnellate», conclude Raol Cermelli. Che, da imprenditore sempre attento ai punti dove soffia il vento favorevole, pensa già ad altre prospettive, a nuovi incrementi di fatturato, alle chance più moderne di espansione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative