La Nuova Sardegna

Il delfino comune nuota ancora nelle acque sarde

Tiziana Simula
Bruno Diaz Lopez
Bruno Diaz Lopez

Avvistamento del Centro di ricerca sui cetacei a Capo Figari: la specie era quasi scomparsa

17 settembre 2011
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 GOLFO ARANCI. Un ritorno nelle acque della Sardegna. E mai come questa volta è stato così lieto. Perchè il "Delphinus delphis", il delfino comune, una specie un tempo diffusa nel mare nostrum, ora è praticamente scomparsa dal Tirreno ed è a rischio in tutto il Mediterraneo occidentale. Ma due giorni fa, nelle acque nord orientali dell'isola, ha fatto capolino un branco di questa rara specie: una quindicina di esemplari, con due piccoli al seguito, si aggiravano tranquilli tra le onde, a 4-5 miglia a largo di Capo Figari.  Un avvistamento eccezionale, fatto per la prima volta dai ricercatori del Bdri di Golfo Aranci in tanti anni di attività, in questo tratto di mare. «Il delfino comune era presente nelle acque della Sardegna cinquant'anni fa, allora forse era una delle specie più diffuse - spiega il direttore del Centro di ricerca per lo studio dei mammiferi marini, Bruno Diaz Lopez -. Ma negli ultimi decenni, sono scomparsi quasi totalmente dal Mediterraneo occidentale a causa di vari fattori: l'inquinamento, la sovrapesca, le scarse risorse alimentari. Le osservazioni in mare aperto di questa specie sono rare. Rarissime. Per noi ricercatori del Bdri, si tratta di un avvistamento speciale, sperando che sia soltano l'inizio di tanti altri nuovi incontri col delfino comune nel mare della Sardegna dove, finora, abbiamo avvistato tursiopi, stenelle e balene». L'osservazione del "Delphinus delphis" fa parte di un nuovo progetto di ricerca del Bdri che ha preso il via a febbraio: uno studio sui cetacei, delfini e balene, nella costa nord orientale dell'isola. Le informazioni raccolte confluiscono in un network nazionale e internazionale, costituito tra diversi enti e università. «Molte specie di cetacei si trovano nella cima della catena trofica marina - spiega ancora Diaz -: studiando la presenza di questi animali, potremo avere una visione più accurata delle condizione dell' ecosistema marino dell'isola». Il Bdri, infatti, porta avanti progetti di ricerca non soltanto nella costa nord orientale sarda, ma è impegnato anche in un progetto sul tursiope ad Alghero, e da giugno, con la collaborazione dell'Accademia del Leviatano, contribuisce al monitoraggio dei cetacei nello Bocche di Bonifacio.
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