La Nuova Sardegna

Petrolio nell'Oristanese, la Saras è pronta a scavare

Roberto Petretto
Una trivella della Saras durante un assaggio nell'Oristanese
Una trivella della Saras durante un assaggio nell'Oristanese

La Saras è pronta a trivellare il primo vero pozzo petrolifero del territorio oristanese tra i campi di fragole di Arborea. Dopo le prime esplorazioni, giudicate evidentemente positive, la società petrolifera vuole passare alla fase due

07 ottobre 2011
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ARBOREA. Tra fragole e lattughe, nel territorio di Arborea, a ridosso della strada 28, la Saras è intenzionata a trivellare il primo vero pozzo petrolifero del territorio oristanese. La richiesta presentata dalla società petrolifera punta a ottenere l’autorizzazione per un pozzo definito «esplorativo». Per ora, nella zona oggetto di tanto interesse, ci sono solo campi coltivati nel segno della tradizione dell’economia di quest’area che si credeva vocata all’ orticoltura.

Ma se la Regione (che ha competenza diretta in caso di ricerche sulla terraferma, mentre in mare serve il nulla osta del ministero) dovessero dare l’ok, arriverebbero le grandi perforatrici. La Saras ha presentato un’istanza «per la modifica del programma dei lavori e l’autorizzazione alla realizzazione di un pozzo esplorativo nell’area di ricerca del progetto Eleonora».

Il territorio interessato è quello del Comune di Arborea, in una zona delle bonifiche, al limite della strada numero 28. Il progetto Eleonora passa dunque alla fase successiva, dopo quella dei sondaggi.

I tecnici della Saras hanno potuto indagare su un’area vastissima della provincia di Oristano: 4.430 ettari compresi in un quadrilatero racchiuso a nord tra San Vero e Tramatza, a est tra Solarussa e Marrubiu, a sud tra San Nicolò Arcidano e Arbus. Nel 2010 la Saras ha ottenuto dalla direzione del servizio Attività estrattive dell’assessorato regionale all’Industria, l’autorizzazione a attuare il cosiddetto Progetto Eleonora. Un permesso che consentiva alla società di effettuare attività di «ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nei Comuni di Oristano, Cabras, Riola Sardo, Nurachi, Baratili San Pietro, Zeddiani, Tramatza, Solarussa, Siamaggiore, Arborea, Palmas Arborea, Santa Giusta, Marrubiu, Terralba, San Nicolò Arcidano, Uras, Mogoro e, in provincia del Medio Campidano, Guspini».

La Regione aveva concesso quella prima autorizzazione ritenendo che il territorio non corresse alcun pericolo ambientale dall’attività di ricerca della Saras.

L’assessorato all’Ambiente e l’ispettorato ripartimentale di Oristano avevano attestato che «nonostante nell’area che delimita il permesso minerario siano presenti diversi vincoli idrogeologici e forestali, poichè i lavori previsti non modificano lo stato dei luoghi, non è necessario rilasciare alcuna autorizzazione». Stesso discorso da parte dell’assessorato all’Urbanistica: «Nell’area sono presenti diversi vincoli, ma i lavori non sono soggetti a autorizzazione». Anche se ora il discorso cambia.

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