La Nuova Sardegna

Uranio, negato il risarcimento a una donna ammalata

Uranio, negato il risarcimento a una donna ammalata

Negati i risarcimenti ad una donna che si è ammalata dopo aver vissuto a lungo nell'area del poligono di Teulada. La denuncia arriva dal presidente della Anavafaf, che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle forze armate

13 ottobre 2011
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CAGLIARI. Negati i risarcimenti ad una donna, affetta da morbo di Basedov e da sclerosi multipla, che si è ammalata dopo aver vissuto a lungo nell'area del poligono militare di Teulada, in Sardegna. La denuncia arriva da Falco Accame, presidente della Anavafaf, un'associazione che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate.

La donna, ora gravemente malata, ha avuto anche un figlio affetto da encefalopatia malformativa, ma le sono stati negati i risarcimenti - spiega Accame - perché "le infermità sofferte non sono dipendenti da fatti di servizio".

"Una motivazione veramente sorprendente - commenta il presidente dell'Anavafaf - dato che, come sopra specificato, la signora non aveva prestato servizio nelle Forze Armate. Non si sa se chi ha formulato il diniego era informato dell'esistenza della Legge Finanziaria 2008 (art. 2, commi 78 e 79) la quale prevede che le aree dei poligoni (e quelle in vicinanza entro un raggio di 5 chilometri) sono da considerarsi come zone a rischio. Dunque, in base a questa legge, la signora era nelle condizioni previste per il conferimento di risarcimenti per 'fatti di residenza'".

Accame denuncia altri due casi di possibile contaminazione recentemente segnalati all'Anavafaf: un maresciallo dell'Esercito in provincia di Sassari, che ha svolto attività in Somalia, Bosnia, Kosovo per prolungati periodi ed ora è ammalato di un macroadenoma ipofisario, e un assistente tecnico alla lavorazione metalli, addetto al poligono di Capo Frasca, che ha subito un intervento di trapianto di un rene.
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