La Nuova Sardegna

Il mito di Samuele Stochino ritorna in un film

Nino Muggianu
A destra, il regista Emanuele De Vincenti, autore del film sul bandito Stochino
A destra, il regista Emanuele De Vincenti, autore del film sul bandito Stochino

La pellicola di Emanuele De Vincenti promossa da venti paesi

26 ottobre 2011
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DORGALI. Un film ambientato nel «cuore selvaggio» della Sardegna. Un film sul latitante Samuele Stochino, «su bandidu arzanesu», un film dai ritmi western imbevuto di una sardità scomparsa. E' il frutto della sceneggiatura premiata al Solinas del regista romano Emanuele De Vincenti.

Ma chi era Samuele Stochino e perché oggi questo interesse per la sua figura? «Il film - dice il regista romano - terrà conto degli studi, dei miti e delle leggende sulla sua figura, e rappresenterà alcuni motivi profondi della cultura sarda. Ma ci sarà anche una parte di invenzione, che la renderà una storia di amicizia, tradimento e vendetta».

- Ma cosa ha determinato questa scelta?
«L'inchiesta di Franco Cagnetta "Vita di Samuele Stochino, brigante di Sardegna, raccontata da sua sorella Genesia". Apripista per una precisa operazione storiografica che ha fatto emergere le complesse motivazioni storiche e sociali delle azioni di Stochino».

Ma io credo - aggiunge De Vincenti - che la sua figura possa essere paragonata a quella dei leggendari Billy the Kid e Jesse James, che contribuirono a creare il mito del West. Con loro Stochino condivide alcune fondamentali caratteristiche: l'ingiustizia che è alla radice del loro banditismo, la ferocia omicida dell'ultimo periodo, la contraddittorietà della fama di nemico pubblico numero uno per alcuni, e simbolo di libertà per molti altri».

- Insomma un film western?
«Del cinema western riprenderà il ritmo delle azioni, l'orgogliosa ribellione contro i ricchi oppressori, avidi e violenti, e l'ambientazione nel paesaggio aspro e selvaggio di una regione considerata dal Continente come terra di conquista, dove ci si muoveva per lo più a piedi o a cavallo, si andava in giro armati e si era costretti a farsi giustizia da sé».

- Quali sono i comuni che hanno deliberato a favore?
«Da Arzana, fino a Baunei, Dorgali, Elini, Fonni, Gesturi, Ilbono, Lanusei, Oliena, Orani, Orgosolo, Orotelli, Orune, Ovodda, Seui, Ulassai, Urzulei e Ussassai. D'altra parte, Stochino aveva una grande mobilità. Seguendo le sue orme gireremo sulle vette del Gennargentu e del Supramonte. Spero che questo serva a far conoscere meglio l'Isola».

-Tipo?
«Gireremo all'interno della Gola di su Gorroppu, il canyon più profondo d'Italia e probabilmente d'Europa, a Preda Liana, sull'Alto Flumendosa, a Punta La Marmora, nelle sorgenti di Su Gologone, nella zona del villaggio Nuragico di Tiscali e alla Scala di San Giorgio, ma anche nella Giara di Gesturi e sul Flumineddu e in alcune chiese campestri. E poi nel film si parlerà in sardo».
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