La Nuova Sardegna

Attentato contro un manager del porto industriale di Cagliari

di Antonello Deidda
Attentato contro un manager del porto industriale di Cagliari

Paura nella notte a Quartu: bomba danneggia l’auto di Andrea Scarone, responsabile delle risorse umane

26 luglio 2012
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QUARTU. Un boato e il “quartiere della musica” si è risvegliato l’altro giorno con la paura. Un ordigno a basso potenziale è stato collocato poco prima delle 2 di notte di ieri in via Allegri 125, sotto l’auto parcheggiata all’interno del giardino di casa di Andrea Scarone, 44 anni, cagliaritano, responsabile delle risorse umane della società Porto Industriale Spa che opera all’interno del porto canale.

Gli ignoti attentatori hanno scavalcato il cancello e messo un candelotto riempito con polvere nera e bulloni sotto la macchina del dirigente. Poi hanno dato fuoco alla miccia. La bomba è esplosa dopo qualche minuto e ha distrutto una portiera della Ford, mandando in frantumi anche i vetri dell’auto. Si è sviluppato un principio di incendio che ha rischiato di raggiungere alcuni attrezzi in legno e delle sedie in plastica appoggiate ad un muro. Ma è stato soprattutto il botto a svegliare Andrea Scarone, la sua famiglia e tutto il quartiere. Preoccupazione e paura, tanta paura per un attentato che è quasi un inedito per Quartu e che ha fatto salire immediatamente la tensione, anche per le possibili ripercussioni. Subito è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati i mezzi dei vigili del fuoco, che hanno rapidamente spento l’incendio dell’auto.

Poi, in rapida successione, sono giunti in via Allegri 125 gli uomini del commissariato di polizia di Quartu, la squadra volante e la Mobile, coordinata dal dirigente Davide Carboni. L’auto del dirigente della società del porto canale è stata distrutta quasi completamente e ha subito danni rilevanti. Nessun danno strutturale alla casa per la forte esplosione. Poco prima delle 4 sono arrivati gli artificieri della polizia e anche gli esperti della squadra Scientifica, che hanno svolto i rilievi di rito, alla ricerca di elementi utili a dare un nome e soprattutto un volto agli attentatori.

Come hanno riferito in modo ufficioso gli investigatori la bomba non sembra poter essere messa in relazione con l’attività di lavoro di Andrea Scarone, capo del personale della società. E d’altra parte una simile eventualità è stata esclusa anche dal presidente dell’autorità portuale Piergiorgio Massidda. E allora? Andrea Scarone, dopo aver superato il primo momento di shock, è stato sentito dalla polizia e ha precisato di non avere mai avuto minacce né di aver subito avvertimenti di alcun tipo. D’altra parte il dirigente della società che opera dentro il porto canale viene descritto da tutti come una persona tranquilla.

Un elemento confermato anche dai vicini di casa. E a conferma di questo, non ci sono sistemi di allarme nel cancello o nella porta della casa di via Allegri. Una incursione di teppisti a scopo di intimidazione, giusto per mettere paura? Forse, l’inchiesta — come si suol dire in questi casi — è a 360 gradi. Chi ha messo l’ordigno ha potuto comunque agire indisturbato.

Via Allegri, nel quartiere della musica, è una strada tranquilla, che alle 2 di ieri notte era completamente deserta. Entrare nel giardino e collocare la bomba sotto l’auto è stato relativamente facile. Poi, la fuga, probabilmente a bordo di un’auto sulla quale attendeva un complice. In ogni caso l’ordigno, a basso potenziale, non avrebbe potuto fare danni gravissimi. Ma mettere paura, sì.

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