La Nuova Sardegna

contestazione a CARBONIA

La rabbia degli operai del Sulcis

di Gianfranco Nurra
La rabbia degli operai del Sulcis

«Fai solo passerella». Lui ribatte: avete creduto alla favola di Putin

21 ottobre 2012
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CARBONIA. Non siamo tutti uguali. È il leit motiv sul quale Niki Vendola ha puntato, per la sua visita a Carbonia. Quattro parole ripetute fin quasi all’ossessione. E che sono state la risposta a chi è arrivato in piazza Ciusa con bandiere e striscioni, solo per contestarlo, a prescindere da quello che avrebbe potuto dire. Si è rischiata seriamente la rissa. Gli operai delle imprese di appalto che ruotano attorno all’Alcoa, ma assieme a loro anche molti “intrusi”, lo hanno letteralmente aggredito, al suo arrivo in piazza, al grido di “buffone”, “lavoro”, “venite qui a fare la passerella e non vi preoccupate dei nostri problemi”. Vendola non ha potuto parlare subito e prima si è dovuto concedere a uno dei manifestanti di intervenire. «Non siamo contro Vendola come persona – ha spiegato – ma contro il rappresentante di un sistema e di un partito nazionale». Le contestazioni dopo l’intervento non sono cessate, facendo da sottofondo all’intero discorso del leader di Sel. Una situazione che ha lasciato perplesso Vendola: «Non mi era mai accaduto niente del genere», ha commentato con chi gli stava vicino. Da qui il “non siamo tutti uguali”. «Non capisco perché contrapporci quando le cose che diciamo sono le stesse. Quelle che sento non sono parole, sono rumori. La parola è civiltà. Le parole servono anche per la lotta. Ma qui c’è chi lotta e chi sta facendo politica. E qui c’è anche chi ha la coda di paglia. E sono quelli che ora urlano perché hanno creduto alle favole di chi telefonava a Putin».

Vendola attacca a tutto campo. «Non siamo tutti uguali perché altri hanno voluto la cancellazione dell’articolo 18, uno sfregio alla nostra civiltà, e noi con un referendum lo vogliamo far rivivere. Non siamo tutti uguali perché c’è chi pensa che la Sardegna sia il Billionaire, e noi pensiamo che la Sardegna sia quella che soffre per la mancanza di lavoro. Non siamo tutti uguali perché altri hanno creato precarietà e disoccupazione e noi, nella mia regione, non abbiamo cacciato nessuno dalle attività produttive». Ancora: «La vostra isola è una miniera d’oro, bellissima e con potenzialità inimmaginabili. Ma avete un presidente a cui interessa solo “fottere” il piano urbanistico per rilanciare la cultura del cemento. Credo che di là delle parole e delle grida di contestazione noi guardiamo tutti dalla stessa parte. E allora, invece di urlarci addosso, ascoltiamoci. Se uno ha idee le mette in campo». Qualcuno grida “quanto prendi di stipendio?” e Vendola senza scomporsi: «Il più basso tra gli stipendi italiani. Ecco, quello è un grillino. Si riconosce dallo stile delle domande, e dei pensieri». Poi, per chiudere: «Noi portiamo le ragioni del lavoro e dei lavoratori nella politica. Altrimenti la politica è melma, fango, sporcizia. E anche su questo tema non siamo tutti uguali».

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