La Nuova Sardegna

Rapina in gioielleria, bottino di 200mila euro

di Sergio Secci
Rapina in gioielleria, bottino di 200mila euro

Quattro banditi a volto scoperto portano via anche l’hard disk con i filmati Ma a tradirli potrebbero essere le telecamere nelle strade del paese

19 maggio 2013
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BUDONI. Quattro malviventi a volto scoperto, sono entrati nella gioielleria «Le gioie» di Francesca Spina, gestita dal figlio Marco Chirigoni e dalla nuora Marialisa Corosu, e poco dopo sono scappati con un bottino di 200mila euro portando via anche l’hard disk su cui era registrato il colpo grosso. Ora si spera che a filmarli siano state le telecamere sparse nelle strade del paese. Erano passate da poco le dieci quando all’ingresso del negozio che si affaccia su piazza San Giovanni, proprio di fronte alla parrocchia, si è presentato il gruppetto a volto scoperto. Marialisa Corosu, senza alcun sospetto, ha spinto il pulsante che sblocca la serratura e subito uno dei clienti ha estratto una pistola spingendo la donna nel bagno. «Non mi hanno minacciato né fatto male» dirà poi la ragazza ancora sotto choc. In un battibaleno i banditi hanno fatto razzia dei preziosi contenuti in cassaforte, rotoli di gioielli e monili in oro per un valore che deve essere ancora quantificato ma che secondo le prime stime ammonta ad alcune centinaia di migliaia di euro. «Tutti oggetti non coperti da assicurazione – precisa Marco Chirigoni – visto che purtroppo le assicurazioni contro le rapine sono lievitate e si rischia di non rientrare delle spese di gestione». Un colpo messo a segno con perizia. La banda – i cui componenti pare parlassero con spiccato accento cagliaritano (ma potrebbe essere un trucco per sviare le indagini) – dopo aver ripulito la cassaforte si è separata per le stradine che portano in via Nazionale e verso la circonvallazione del paese. Dopo essersi liberata, Marialisa Corosu ha dato l’allarme e sul posto, sono arrivati i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Siniscola. La zona è stata presidiata e sono state sentite numerose persone, ma nessuno avrebbe notato particolari utili alle indagini. La gioielleria è infatti coperta alla vista del piazzale antistante la chiesa da una palizzata in legno eretta anni fa per i lavori di restauro della casa parrocchiale. Opere ferme che però isolano di fatto il negozio dal centro del paese.

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