La Nuova Sardegna

Grillo: «Vinceremo le Regionali 2014»

di Paolo Matteo Chessa
Grillo: «Vinceremo le Regionali 2014»

Il leader 5 Stelle ad Assemini per sostenere Puddu: «Sardi, basta fare i camerieri e produrre formaggio con latte romeno» - VIDEO

08 giugno 2013
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ASSEMINI. È arrivato sin qui, in questa cittadina alle porte di Cagliari, dove ad attenderlo non c'erano sicuramente le folle quasi oceaniche di altre piazze d'Italia che hanno fatto da cornice ai suoi comizi. Perché seppure infarciti di battute al vetriolo sempre di comizi si tratta. Come lo è stato quello di ieri sera in piazza Santa Lucia, praticamente a ridosso alla statale 130 “Iglesiente”, dove ad attenderlo c'erano inizialmente un migliaio o poco più di persone, che sono andate però via via aumentando man mano che lui, Beppe Grillo, leader carismatico del Movimento 5 Stelle, ha cominciato a riscaldare gli animi un po’ con le sue battute taglienti ma anche con le immancabili bordate alzo zero contro l'intera classe politica nazionale o quasi.

Sì, perché in verità di quella regionale e locale ha detto ben poco, così come poco ha detto della realtà isolana e più in particolare asseminese, come forse in tanti si aspettavano considerato che la sua presenza qui era finalizzata al sostegno del candidato sindaco dell'M5S (l'ingegnere quarantenne Mario Puddu) che domani e dopo si confronterà nel ballottaggio con quello del Pd (il ferroviere in pensione Luciano Casula, 65 anni, già per due volte sindaco).

Anzi, in verità della Sardegna il Grillo nazionale ha parlato forse in tono eccessivamente trionfalistico, sostenendo che alle prossime elezioni regionali, previste nel 2014, il suo Movimento potrebbe anche vincerle. Così come di vittoria ha parlato per il ballottaggio asseminese, invitando ovviamente a votare Cinque Stelle, perché grazie al Movimento l'isola comincerebbe a percorrere quel cammino che dovrebbe portarla verso il grande riscatto sociale ed economico: «Così che i sardi non siano più costretti ad andare a fare i camerieri negli alberghi di lusso».

Ma anche per riuscire – ha aggiunto – a rimpossessarsi delle loro peculiarità, non ultimo l'antico primato nella conduzione del comparto agropastorale: «Dove oggi si è al paradosso di veder produrre nell'isola formaggi fatti con il latte di pecore romene importate qui…». Per il resto solo fugaci cenni alla realtà, segno forse di una precaria conoscenza delle vere condizioni di questa terra, tant’è che ha dovuto richiamare alla memoria la sua visita nel Sulcis durante lo Tsunami Tour che ha preceduto le elezioni politiche, quando incontrò i lavoratori asserragliati in galleria e li invitò sostanzialmente alla ribellione verso quel tipo di lavoro.

Naturalmente anche ieri sera non ha potuto fare a meno di sottolineare con la sua ormai famosa verve provocatoria taluni aspetti della politica nazionale. E in quel caso il vulcanico Beppe non ha risparmiato nessuno, perché ancora una volta le sue incandescenti bordate erano rivolte al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma ancor più verso la presidente della Camera, Laura Boldrini, con la quale nelle ultime ore c'era stato un polemico scambio di accuse, alle quali aveva dato il “la” proprio Grillo, definendo il parlamento una «scatola vuota». Immediata la replica della Boldrini, che l'ha sostanzialmente definito un «pericolo per la democrazia».

Risposta che, superfluo dirlo, Beppe Grillo non ha mandato giù molto facilmente, tant'è che ieri sera dal palco asseminese, dove ha arringato per un'ora e qualche minuto, ha rispedito al mittente l'accusa. E la “personalizzazione” non si è fermata lì, perché Grillo ha affermato con tono molto duro che si raccontano cose incredibili su di lui e sulla sua famiglia. Ovviamente nel mirino, in quel momento, c'erano i giornalisti e i giornali. O meglio ancora gli editori, accusati di oscure manovre ai danni del M5S. Così come ha pestato molto duro sui tasti della Rai, dipingendola come un pozzo senza fondo «con 13mila dipendenti e 200 milioni di perdita». Rai alla quale il Movimento si prepara, ha annunciato, a fare le pulci ora che i suoi hanno ottenuto la presidenza della Commissione di vigilanza. «E metteremo uno anche nel consiglio di amministrazione, così da poter fare i conti dall'interno». Tutte cose che hanno strappato più di un applauso. Anche due deputati (Manuela Corda e Andrea Vallascas) e un senatore (Roberto Cotti) sono saliti sul palco prima del loro leadern per illustrare cosa stiano facendo in parlamento. Ma questi aspetti non sono sembrati interessare più di tanto buona parte dei presenti, accorsi soprattutto per vedere e sentire lui, il Grillo nazionale: tant'è che quando ha ceduto la parola al candidato sindaco la piazza ha cominciato a vuotarsi.

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