La torre di Pischeredda, custode dello stagno di Nurachi
Il visitatore occasionale potrebbe pensare che la torre Pischeredda, in territorio di Nurachi, sia una delle tante costruite per la difesa contro le incursioni dei pirati barbareschi. E qualche...
Il visitatore occasionale potrebbe pensare che la torre Pischeredda, in territorio di Nurachi, sia una delle tante costruite per la difesa contro le incursioni dei pirati barbareschi. E qualche studioso conferma avventatamente questa supposizione, immaginando che sia una delle ultime che sono state erette, sul finire del Seicento. Ma il fatto è che non è compresa in nessuna delle relazioni che di tanto in tanto venivano fatte, sino a Settecento inoltrato, sulle condizioni di questi edifici. È così che Gianni Montaldo, pur dedicando anche a questa una scheda, precisa nel suo bel libro sull’argomento che «non appartiene al sistema difensivo costiero»: costruita in una data imprecisata, era concepita per la sorveglianza del vicino stagno. Per vederla bisogna imboccare da Riola Sardo o da Cabras la provinciale 58 che unisce i due centri passando vicino al piccolo stagno appartenente al comune di Nurachi (a differenza di quello vicino, molto più grande, che è lo stagno di Cabras). A tre chilometri da Riola, o a cinque da Cabras, si apre la deviazione con la scritta “Oasi naturalistica Stagno di Nurachi”. Ci si inoltra tra i campi, parte coltivati a cereali e a olivo, parte in uno stato di abbandono. Si notano anche interventi di valorizzazione, come una passerella in legno, che rientrano nel progetto dell’oasi, ma anche questi, come una baracca e un piccolo edificio, sono lasciati a se stessi.
Si raggiunge ben presto la «torre», in realtà dalle dimensioni di una casa di campagna con piano rialzato. Restaurata di recente, è chiusa; da una finestra si scorge solo la scala che porta alla terrazza superiore. A pochi metri si stende lo stagno, popolato di pesci e di uccelli acquatici, dove è tuttora in funzione una peschiera.