La Nuova Sardegna

La dodicenne rom rapita dai parenti in ospedale

di Elia Sanna
La dodicenne rom rapita dai parenti in ospedale

La polizia la ritrova dopo 3 ore: i fuggitivi braccati in campagna con l’elicottero Volevano riportarla in Romania, ora è di nuovo al sicuro in una casa famiglia

22 ottobre 2013
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ORISTANO. Era stata inviata dalla casa di accoglienza per minori al day hospital dell’ospedale San Martino per delle analisi e per ultimare la profilassi sanitaria, ma ieri mattina i parenti, con la scusa di darle un saluto, l’hanno portata via. La loro intenzione era quella di riportare in Romania la ragazzina di 12 anni che, qualche giorno fa, era rimasta coinvolta in un’inchiesta su un presunto caso di sfruttamento della prostituzione minorile.

Il loro piano è stato però sventato dalla polizia con una massiccia operazione che ha interessato decine di agenti e carabinieri. Il gruppo di fuggitivi è stato bloccato qualche minuto prima delle 13 nei pressi della basilica del Rimedio, all’imbocco del ponte sul fiume Tirso dal quale si arriva a Oristano.

Il padre e la madre della ragazzina erano arrivati apposta dalla Romania. La figlia viveva con una zia nell’accampamento di fortuna realizzato a ridosso dell’argine del fiume. Alcuni giorni fa, l’ufficio minori della questura aveva sottoposto a controlli la minore dopo le segnalazioni su presunti casi di sfruttamento. Per evitare il peggio, la ragazzina era stata così trasferita, in attesa della decisione del magistrato della procura dei minori di Cagliari, in una casa famiglia in provincia di Oristano.

Sabato mattina, la direzione della casa protetta aveva deciso di far fare alla minore una serie di accertamenti medici e ne aveva richiesto il ricovero in ospedale. Ieri mattina al San Martino sono arrivati anche i genitori, i fratelli e alcuni parenti. Una decina di persone per salutare la ragazzina. Prima delle 10 hanno però messo in atto il piano di fuga e il gruppetto si è allontanato in tutta fretta da una porta posteriore dell’ospedale San Martino.

L’allarme è stato immediato perché la fuga della bambina con i parenti è stata registrata dalle telecamere della video sorveglianza. La segnalazione è arrivata in questura, dov’è scattato il piano di emergenza. Il capo di gabinetto, Luis Manca, ha allertato tutte le Volanti e chiesto l’intervento degli agenti di squadra mobile,Digos e stradale e anche dei carabinieri. Da Abbasanta si è levato in volo anche un elicottero del VII reparto della polizia.

Decine di uomini, coordinati dal dirigente della squadra mobile, Pino Scrivo, si sono messi sulle tracce dei fuggitivi. È stato setacciato l’accampamento in periferia, poi le ricerche sono andate avanti nel territorio fino a quando l’elicottero ha individuato un gruppo di persone sospette nei pressi dello svincolo del Rimedio. Le prime pattuglie disponibili, assieme all’unità cinofila, hanno individuato i romeni nascosti tra gli alberi e insieme a loro c’era anche la ragazzina. Tutti sono stati accompagnati in questura e interrogati. Mentre la minorenne è stata riaccompagnata nella casa di accoglienza, i genitori e i parenti sono ritornati nell’accampamento. Ma la loro posizione è al vaglio della magistratura. Nelle prossime ore potrebbe scattare una denuncia per sottrazione di minorenne sottoposta a tutela.

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