La Nuova Sardegna

BITTI. Si va avanti, senza sosta, non si lascia nulla al caso, alla ricerca di Giovanni Farre, l’uomo di 62 anni inghiottito dalla furia dell’acqua il pomeriggio di lunedì 18 novembre.

Rivu Mannu viene setacciato, ma nonostante l’immane sforzo non è emerso nulla.

«In campo ci sono tutte le energie che servono», ha sostenuto il sindaco Giuseppe Ciccolini, che sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione. Operano vigili del fuoco, carabinieri, squadre specializzate del Soccorso alpino e speleologico, volontari. Ci sono due mezzi del Comune, si scava nel letto del fiume, ormai ricettacolo invaso da una infinità di detriti.

«Da qualche giorno si sono aggiunte oltre settanta persone del Soccorso alpino – ha sottolineato il primo cittadino – Si fa tutto il possibile, perché a questo punto occorrono ricerche di tipo specialistico, non volontari generici seppure svolgano un lavoro apprezzabile. Occorrono ricerche con mezzi tecnici adeguati alla circostanza». Ed è quello che si tende a fare visitando tutte le anse dei fiumi anche attraverso le squadre Tas specializzate nella topografia applicata al soccorso, per una mappatura del territorio, anche attraverso sistemi di posizionamento satellitare. C’è in campo una grande sinergia.

«Purtroppo nessuna novità – ha sostenuto, con tristezza, Sebastiano Delai, direttore del Coro polifonico Oches de s’Annossata, di cui Giovanni Farre è da tempo la voce solista – Abbiamo collaborato a setacciare, scavando per un chilometro il letto del fiume: si è trovato di tutto, ma nessun indizio che ci porti a Giovanni. La forza del fiume è stata tale che ha stravolto tutto. Non ci sembra vero. Adesso ci siamo fermati lasciando il campo alle entità specializzate. Non ci resta che attendere, ma siamo sempre pronti».

A Bitti si spera che si arrivi a qualche risultato, ma le poche speranze di trovare Farre e la situazione critica in cui si trova il paese intristiscono tutti.