La Nuova Sardegna

Cicu, bordate contro Pili: è stato decisivo

Cicu, bordate contro Pili: è stato decisivo

Il deputato di Forza Italia: «Si è gettato dalla torre da solo portandosi via una fetta dell’elettorato»

18 febbraio 2014
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CAGLIARI. Nel mirino degli sconfitti c’è lui, Mauro Pili. È una certezza: con i voti del candidato presidente della Coalizione del Popolo sardo, il centrodestra domenica non sarebbe finito sotto. Il vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, Salvatore Cicu, nel banco degli imputati ci mette eccome il governatore del 2004: non gli dà del traditore, ma lo pensa . Mutua quello che Berlusconi ha detto dell’ex delfino Alfano, per declinarlo subito in chiave isolana: «Come tanti altri che ora sono altrove, Pili ha preso tanto dal Cavaliere, dal Pdl e da Forza Italia, per poi restituire davvero poco». Questa volta però qualcosa di pesante l’ha lasciata, in eredità, il ragazzino sindaco già cocco di Berlusconi: una mazzata e sei punti. Che non sono di sutura, ma in percentuale quelli conquistati da Unidos nei seggi. Il colpo è stato forte, per il centrodestra, anche se a caldo Ugo Cappellacci preferirebbe non spendere neanche una parola sull’avversario sotto casa: «In queste elezioni, Pili si è lanciato dalla torre da solo. A cos’è servita la sua candidatura? A nulla, neanche a soddisfare le ambizioni di chi ha pensato ancora una volta a se stesso dovunque si trovasse e mai all’interesse generale». Se poi l’effetto di tutto è indigeribile come solo una sconfitta bruciante può essere, non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, è la sintesi estrema che il governatore battuto vorrebbe consegnare ai taccuini. Ma è Cicu ad andare oltre, a superare lo steccato dell’amarezza fino ad arrivare all’autocritica: «Abbiamo sottovalutato la forza del voto di protesta. Anche dalle nostre parti c’è stato, per incalanarsi in una coalizione che non aveva futuro ma si è portata via una piccola fetta purtroppo decisiva dell’elettorato di centrodestra». I continui attacchi al vetriolo, dell’ex governatore e ora deputato alla fine hanno fatto presa e lasciato un segno indelebile sulle schede. Ma per Cappellacci la sfida con Pili è chiusa e non scatenerà vendette: «Lo dico con sincerità – fa sapere con voce metallica – Mi sembra tempo sprecato parlare ancora di chi si è lanciato a testa in giù e ha fatto un dispetto alla Sardegna». (ua)

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