La Nuova Sardegna

Forza Italia fa autocritica Ripartirà da Cappellacci

di Umberto Aime
Forza Italia fa autocritica Ripartirà da Cappellacci

Berlusconi ha deciso di affidare all’ex governatore l’organizzazione del partito Pittalis confermato capogruppo. Peru: siamo stati nel Palazzo e non tra la gente

22 febbraio 2014
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CAGLIARI. Forza Italia vuole capire perché ha perso le regionali e una risposta l’ha trovata subito: stare nei Palazzi, comandare e governare non basta se poi non «vivi il territorio», se «non sei a contatto con la gente». C’è molto da cambiare nell’ex Pdl: in cinque anni ha disintegrato oltre 122mila voti senza più centrare una vittoria importante fra amministrative, politiche ed elezioni d’ogni tipo. L’aria del processo a tutto campo si respira fra gli azzurri, anche se nelle prime due riunioni post 16 febbraio, è stata una delle domeniche più nere del centrodestra dal 2009 in poi, gli atti d’accusa sono stati meno violenti del previsto. Il cazzotto ricevuto in faccia è troppo recente, per mettere in fila gli errori commessi soprattutto prima ma anche durante i trenta giorni di campagna elettorale. Ci vorrà ancora del tempo per dire se e quanti sono i colpevoli del disastro, se davvero tutti «hanno fatto il loro dovere» per far rieleggere Ugo Cappellacci. Anche il presidente sconfitto a giorni sarà chiamato a fare in pubblico il suo esame di coscienza e per difendersi potrebbe non bastare quanto ha detto a caldo: «Ho dato il massimo». Lo stesso esame dovranno farlo i notabili: non sono riusciti a tenere assieme le varie anime, con fughe da ogni parte d’iscritti e consiglieri regionali. Senza dimenticare che domenica scorsa Forza Italia è stata minata dall’interno da una lista parallela, com’era già accaduto nelle provinciali di Cagliari, perse in malomodo come le regionali. Allora il sorpasso a destra fu organizzato da Piergiorgio Massidda ai danni di Giuseppe Farris, stavolta da Mauro Pili e a pagare pegno è stato Cappellacci.

Le riunioni. Sono state due. Nella prima, a incontrarsi sono stati i dieci consiglieri regionali eletti, erano più del doppio nella passata legislatura, e alla fine è arrivata la riconferma per Pietro Pittalis: sarà ancora lui il capogruppo in Consiglio. Nella seconda, il faccia a faccia è stato fra i cinque del coordinamento regionale – l o stesso Pittalis, Salvatore Cicu, Emilio Floris, Settimo Nizzi e Cappellacci – con i candidati di buona parte degli otto collegi elettorali. In un albergo cagliaritano, il confronto è stato serrato e fra i tanti interventi c’è stato quello di Antonello Peru, eletto con quasi 8mila voti nel Sassarese e il secondo più votato in Sardegna: «Hanno fatto più i singoli candidati – sono state le sue parole – che il partito. Struttura e ramificazione sono mancate nelle grandi città e nei comuni più piccoli. Non siamo riusciti a trasmettere quello di buono che abbiamo fatto in cinque anni e gli elettori ci hanno voltato le spalle», Perché? «Perché siamo stati più un partito di palazzo che il partito della gente».

Il coordinatore. I cinque che finora hanno scelto tutto, dal candidato-presidente alla composizione delle liste, passeranno da qui a qualche giorno la mano. La nomina del primo coordinatore ufficiale della nuova Forza Italia, quella nata dopo lo scioglimento del Pdl, potrebbe essere un ritorno al passato. Nelle intenzioni di Silvio Berlusconi, l’incarico potrebbe essere affidato a Ugo Cappellacci, che tra l’altro dal 2008 al 2009 è stato l’ultimo segretario di Fi prima della fusione con An nel Popolo della libertà. La designazione ufficiale non c’è ancora, ma sarebbe stato questo uno degli argomenti principali della telefonata fra Berlusconi e il presidente sconfitto subito dopo la batosta elettorale. A Cappellacci verrebbe affidato il compito di aprire e organizzare nell’isola i circoli azzurri pretesi dal Cavaliere nei comizi elettorali di Cagliari e Arborea. A parte la possibilità di un sempre possibile scioglimento del Parlamento, i tempi sono stretti: a maggio c’è l’election day, europee più amministrative, e Forza Italia non vuole perdere anche quello.

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