La Nuova Sardegna

impianti ancora pieni di gas

Ma la “bomba” deve essere disinnescata

PORTO TORRES. Dal 7 luglio i lavoratori ex Vinyls non avranno più l’obbligo di presidiare gli impianti. Come, a turno, hanno fatto finora. «Ma questo non significa che quegli impianti possono...

24 aprile 2014
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PORTO TORRES. Dal 7 luglio i lavoratori ex Vinyls non avranno più l’obbligo di presidiare gli impianti. Come, a turno, hanno fatto finora. «Ma questo non significa che quegli impianti possono restare sguarniti – spiega Massimiliano Muretti, segretario della Filctem-Cgil di Sassari –. È vero che è stato eliminato il Vcm liquido, ma restano grosse quantità di gas di Vcm, per non parlare dell’acqua a forte concentrazione di Vcm contenuta ancora nei circuiti». La fabbrica del Pvc resta al suo posto, con gran parte del suo carico di sostanze pericolose. E qualcuno dovrà ancora vigilare sugli impianti. «È logico pensare ai lavoratori della Vinlys – aggiunge Muretti – anche se sarà necessario trovare la formula adatta per reperire le risorse necessarie». Basterebbe prendere esempio da altre realtà. «In Veneto grazie a un accordo con la società pubblica “Veneto Acque” la Regione ha potuto ottenere dal ministero dell’Ambiente e dell’Industria le risorse destinate alla bonifica degli impianti – spiega Muretti –. Si tratta di sostanziosi anticipi sulle risorse che i due ministeri hanno detto di voler mettere a disposizione della riqualificazione ambientale del territorio di Marghera. Anche noi abbiamo fatto la stessa proposta alla Regione Sardegna. Poi è arrivata la nuova giunta e adesso speriamo che anche il presidente Francesco Pigliaru accetti le nostre proposte. Si tratta di gestire una delicata fase di transizione, oltre che di mantenere la sicurezza degli impianti. E i lavoratori della Vinyls sono i più adatti (per ovvie ragioni) a essere coinvolti in questo progetto, fino alla totale dismissione degli impianti. Ma, ripeto, adesso la prossima mossa spetta alla Regione». (p.s.)

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