Centrosinistra diviso in tre fazioni, a Sant’Anna una poltrona rovente
ALGHERO. Lotte intestine, scissioni, veti, forfait clamorosi, audaci ritorni. A due settimane dal voto per eleggere - dopo sei mesi di commissariamento - un nuovo sindaco e un nuovo consiglio...
ALGHERO. Lotte intestine, scissioni, veti, forfait clamorosi, audaci ritorni. A due settimane dal voto per eleggere - dopo sei mesi di commissariamento - un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale, la scena politica algherese appare quanto mai caratterizzata dai veleni che hanno anticipato questa campagna elettorale: il centrosinistra è diviso in tre fazioni, il centrodestra ha perso per strada l’Udc e i Riformatori, diversi militanti di Cinque Stelle sono in preda a mal di pancia e l’ex sindaco Stefano Lubrano è deciso a riprendersi la poltrona di Sant’Anna nella speranza che i cittadini abbiano dimenticato la sua breve e tormentata esperienza di governo. Ma come si è arrivati a un punto simile?
Centrosinistra. È nel centrosinistra che indubbiamente si registra la situazione più complessa. Non fosse altro perché dopo la frattura tra Mario Bruno e la segreteria locale del Pd, svariati iscritti hanno preferito seguire l’ex vicepresidente del consiglio regionale, deciso a correre in autonomia con il sostegno di quattro liste di una coalizione che va dal Pdci sino all’Udc, passando per l’Unione popolare cristiana. A gareggiare con una sola lista che porta però il simbolo del Partito democratico è invece Enrico Daga, attuale assessore alla Programmazione della Provincia di Sassari, forte dell’endorsement di Silvio Lai e di Gianfranco Ganau. Tuttavia con Bruno si sono schierati alcuni dei nomi più “pesanti” dei Dem catalani: dal giovane Raimondo Cacciotto, che a febbraio ha racimolato una marea di voti mancando per un pelo l’ingresso nell’assemblea regionale, sino agli ex consiglieri comunali Gabriella Esposito, Gavino Tanchis e Matteo Tedde. Inciderà parecchio, poi, l’appoggio che a Mario Bruno stanno dando l’ex deputato comunista Elias Vacca e il segretario provinciale dell’Udc Antonello Usai (due ai quali in molti avrebbero volentieri fatto indossare la fascia tricolore). Con Bruno anche l’ex consigliere regionale di Sel Carlo Sechi e l’ ex parlamentare dei Ds Francesco Carboni. Stando così le cose, dunque, forse non sbaglia chi sostiene che l’esito delle elezioni comunali del 25 maggio rivelerà anche il vincitore delle primarie (poi saltate) del Partito democratico algherese.
Sel. Delicatissima la situazione di Sinistra, ecologia e libertà. Sin dalle prime riunioni con i potenziali alleati, gli ex consiglieri comunali Valdo Di Nolfo e Maria Graziella Serra si erano detti assolutamente contrari a sostenere chiunque avesse contribuito a far cadere l’amministrazione guidata da Stefano Lubrano. Una posizione rimasta ferma sino alla fine e che ha inevitabilmente portato Sel a partecipare a questa competizione con una propria lista e un proprio candidato, la segretaria cittadina Fiorella Tilloca. Morale: la potenza della forze avversarie fa prevedere che per Sinistra, ecologia e libertà non sarà affatto semplice sistemare in consiglio comunale più di un candidato. Anche perché in agguato c’è come sempre il Movimento Cinque Stelle.
Cinque Stelle. Ora come ora, ovviamente, nessuno può sapere se i grilllini algheresi, con il candidato a sindaco Graziano Porcu (emerso tra mille polemiche e con l’addio al Movimento dell’ex consigliera comunale Giorgia Distefano), riusciranno a imporsi almeno sino al ballottaggio. Ma è sicuro che il loro consenso cresce di giorno in giorno e che certamente il Movimento non sfigurerà, rosicchiando voti a destra e a manca, ma soprattutto da Sel. Il che spiega in parte il botta e risposta al vetriolo tra Di Nolfo e Porcu, con il primo che ha accusato il secondo di aver sostenuto Pietrino Fois (Riformatori) alle scorse Regionali e lo ha invitato a un confronto pubblico. Pronta la replica: «Ho fatto da consulente di Fois semplicemente per la parte del programma relativa al turismo e il confronto lo farò soltanto con un altro candidato a sindaco».
Centrodestra. Le polemiche non sono mancate nemmeno all’interno del centrodestra, che si presenta con quattro liste (Forza Italia, Ndc, Fratelli d’Italia e Psd’az) a sostegno del candidato alla fascia tricolore Maria Grazia Salaris, espulsa nel 2011 dall’Udc perché fedelissima del consigliere regionale Marco Tedde, vero stratega di questa campagna elettorale. I malumori sono arrivati proprio per la scelta del candidato a sindaco: figure d’esperienza come Michele Pais, Mario Conoci e Gianni Martinelli ci speravano, ma poi hanno dovuto cedere alla “sintesi”. Inoltre l’Udc è passata con Mario Bruno e i Riformatori non hanno presentato alcuna lista.
Lubrano. Chi invece non si arrende è Stefano Lubrano, che per riprendersi la poltrona di Sant’Anna ha messo in piedi una sua lista. L’idea è quella di recuperare parte dei voti che nel 2012 lo portarono al successo. Ma non sarà certo facile.
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