La Nuova Sardegna

Le modalità per deposito e distribuzione

La tipologia di rigassificatori che un domani potrebbero venire installati nell'isola consiste in grandi impianti che permettano di riportare il metano dallo stato liquido, come si trova durante il...

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La tipologia di rigassificatori che un domani potrebbero venire installati nell'isola consiste in grandi impianti che permettano di riportare il metano dallo stato liquido, come si trova durante il trasporto e lo stoccaggio, a quello naturale di gas. Di solito la trasformazione in fluido viene operata per impegnare minori volumi, superando così le difficoltà di trasferimento-deposito che si registrano quando il combustibile si trova in modalità aeriforme.

Oltre che al metano, in linea di massima e più generale, stabilimenti del genere e soprattutto le reti interne di stribuzione possono essere destinati a etilene, Gpl (da qui appunto le proposte di utilizzo provvisorio in questa prima fase di parte degli impianti attraverso il ricorso a navi per il trasporto di propano liquido), Gnl, ammoniaca e altri derivati del petrolio. Il trasporto del metano avviene in condizioni criogeniche o di debole pressurizzazione.

La rigassificazione è poi realizzata nei siti predisposti per lo scopo - a volte perfino off shore con piattaforme non vicinissime alla terraferma - attraverso l'innalzamento della temperatura e l'espansione del gas.

La complessità dei macchinari impiegati per tutti questi lavori dipende dalle condizioni di temperatura raggiunte in precedenza per ottenere la fase liquida. L'impianto non va comunque confuso con quelli alla base dei gassificatori, che hanno funzioni del tutto diverse.

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