La Nuova Sardegna

«Sarà un super show con il meglio di Elio»

di Andrea Musio
«Sarà un super show con il meglio di Elio»

Faso delle Storie Tese parla del live in programma sabato La musica in tv e il rimpianto per l’anfiteatro di Cagliari

24 luglio 2014
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TORREGRANDE. E’ partito il conto alla rovescia per uno dei festival estivi più attesi nell’isola. Altrettanto attesa l’esibizione di Elio e le Storie Tese di scena sabato. Musicisti istrionici e mostri sacri dal punto di vista esecutivo, ironici, teatrali, con una presenza scenica che non ha pari in Italia. Capaci di intrattenere il pubblico dal vivo, in radio e tv a patto che possano esprimersi senza censura anche se, naturalmente, è sul palco che la band da il meglio di se. Non a caso, Elio e le Storie Tese sono costantemente in “giro” per la penisola con l’ennesimo tour il cui nome spiega tutto: “Never ending Tour” ovvero il Tour senza fine. «Le prime date risalgono all’89 del secolo scorso – spiega sorridendo Faso, bassista degli “Elii” – la nostra vita è sui palchi e anche se volessimo, non potremmo farne a meno. Diciamo che, nella nostra storia ci sono state diverse fasi del tour in cui cambiava la scenografia e la scaletta, ma da lì siamo partiti e ancora oggi stiamo girando». Proprio la lista di canzoni in scaletta decide le scenografie e le “gags” che fanno del concerto un vero e proprio show.

«Ancora una volta abbiamo fatto una selezione di brani di tutte le epoche. Così cerchiamo di accontentare i gusti di tutti gli ascoltatori ed estimatori della nostra musica. Dagli esordi fino alle ultime canzoni. Alcuni fans sono vecchi come noi, quindi per gli uomini e le donne di mezza età, altri sono freschi di giornata o si sono affezionati per le nostre ultime produzioni. Poi ci sono quelli che sono stati “iniziati” dai loro genitori». Di non poco aiuto è stato il programma “Il musichione” trasmesso su Rai2 la scorsa primavera.

«Siamo abituati ad andare in tv ma solo per pochi minuti, fare la comparsa e poi a casa. In questo caso dovevamo gestire tutto, ed è stato meraviglioso. Mi è dispiaciuto per l'orario perchè siamo stati seguiti da quelli che già erano interessati a noi, non da altri che avrebbero voluto vedere qualcosa di diverso. Potevamo fare di più se non ci avessero mandato in onda in orari graditi ai metronotte o ai guardiani notturni... ma sono sicuro che è venuto fuori un gran bel programma. Ma in televisione mica vorrai mettere roba con musica di qualità alle nove di sera... ma sei pazzo? nell'ora di maggiore ascolto bisogna trasmettere cose futili... un po’ come al cinema, mica si possono avere prodotti di alta qualità, quei film che una volta i registi stranieri guardavano e facevano da esempio da imitare… macchè, portiamo nelle sale delle robe tipo “Vacanze di Natale”, per non smentirci. Questa è l'Italia».

Tuttavia, il palco è la loro casa. «Certamente. Devo dire che in Sardegna, fin dagli albori, abbiamo trovato un pubblico splendido. E’ un pubblico che sta attento a quello che suoniamo e come lo suoniamo. Normalmente ci sono quelli che vengono solo per divertirsi ma da voi vengono a godersi tutto il concerto e non solo il lato divertente del gruppo. Poi tutti ci hanno parlato benissimo di Mondo Ichnusa e non vediamo l’ora di esibirci. Una cosa non dimenticherò mai della vostra terra: l’anfiteatro Romano di Cagliari. Ho ricordi bellissimi di quel posto e so che adesso non si può più usare per la musica dal vivo... All’uscita da dietro le quinte abbiamo avuto un impatto visivo emozionante. Siamo un popolo che si autodistrugge. Non sono sorpreso che non sia più utilizzabile. In posti come quello il suono è pazzesco e si sente da Dio. Per quanto i romani fossero lungimiranti, più di duemila anni fa, non potevano prevedere che saremo arrivati noi con basso, chitarra e batteria, per farci avere dei suoni così. Ma allora non è così difficile prendiamo la bindella, tutte le misure e lo ricreiamo uguale. Il problema salta subito fuori: Sono in pietra e durano almeno duemila anni! Perché mai, in Italia si dovrebbe fare una cosa che dura per sempre? Poi come farebbero gli amici degli amici a guadagnare sulla manutenzione e sul mantenimento che invece necessitano l’uso di super materiali moderni?»

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