La Nuova Sardegna

Miss Italia, oggi le prefinali Vallascas: «Sogno la laurea»

di Mario Frongia
Miss Italia, oggi le prefinali Vallascas: «Sogno la laurea»

La più bella di Sardegna in gara stasera con altre otto ragazze dell’isola Delle 191 reginette in pista a Jesolo ne verranno selezionate prima 60 e poi 24

28 agosto 2014
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CAGLIARI. Bellezze e sorrisi, si entra nel vivo. Da lunedì scorso Jesolo ospita le 191 reginette d’Italia. Fresche, solari, ambiziose. La città veneta, con il sindaco Valerio Zoggia e la patron del concorso, Patrizia Mirigliani, applaude le concorrenti alla passerella notturna, alle foto in gruppo e per team regionale, scattate sulla scalinata del Pala Arrex.

Dalla Sardegna sognano in nove: le cagliaritane Valentina Vallascas, Valentina Stavolta, Veronica Puggioni, Erika Valentini (Sinnai), Nicole Di Santo (Selargius), Barbara Santagati (Soleminis) e Claudia Pisanu (Sassari), Elisa Mascia (Iglesias) e Clarissa Sideri (Capoterra). Le girls della scuderia di Michela Giangrasso, che nell’isola cura Miss Italia dal 1996, vantano il piglio giusto. A Jesolo, gremita di turisti, aria di festa e visibilità anche per l’apertura del Festival del cinema a Venezia.

Stasera le 191 più glamour del reame verranno passate al setaccio. La selezione è dura: le ragazze che approdano alla seconda fase sono 60. Tra queste, solo 24 tireranno fuori gli artigli il 14 settembre: la serata clou verrà condotta da Simona Ventura in diretta tv su La7.

Ma qual è l’umore di Valentina Vallascas, Miss Sardegna 2014 per le prove di Jesolo?

«La bellezza svanisce,un buon medico rimane”. Valentina, candore e saggezza. Miss Sardegna vola leggera e ricorda i momenti successivi alla sua elezione. «L’sms più bello? La mia migliore amica, Federica Porceddu mi ha scritto che per gli altri sono la reginetta da otto ore, per lei da sempre».

Genuinità e piedi per terra. «Sono al quinto di medicina, ho studiato tanto. Sarebbe sciocco buttare tutto ma mi piacerebbe conciliare le due cose. Vedremo».

Pacata e diretta, si gode le coccole del fidanzato Andrea, la telefonata dei genitori Donatella e Riccardo: «Ho sempre nascosto la mia partecipazione al concorso. Ma nel 2012, sono giunta in finale a Montecatini: mia madre era orgogliosa e non faceva che guardare in tv la replica della finale. Mio padre? Sulle sue, ma so che è fiero di me».

Il sogno va avanti. Cagliaritana, discendenze spagnole («Ci siamo dal 1700, ma non sono nobile»), pronta a mettersi in gioco. «La bellezza? Non è solo esteriorità ma anche relazioni sociali, parlar bene, condurre in tv».

Ma il camice del medico non si tocca.

«No, ho faticato tanto. Penso che studierò cardiologia».

Valentina e i soldi

«A casa si vive bene, appena ho due euro mi piace fare regali. Personalmente cerco di essere indipendente».

La coroncina può cambiare la vita?

«No, è un hobby e mi diverte. Certo, ho pianto. Ho pensato alle mie colleghe, alle tappe in giro per la Sardegna, alle prove, al caldo e alle sfilate. Appena vinto ho regalato i fiori alla mia amica Federica. Serata magica».

Qual è il premio per il titolo di Miss Sardegna?

«Un viaggio a Londra da mio fratello. È lì per lavoro».

Se Miss Sardegna 2014 fosse una canzone?

«Sarebbe “Piccola stella senza cielo” di Ligabue. Il mio cantante preferito».

Il libro sul comodino?

«Ho letto “L’ombra del vento” di Zafon: eccellente».

Miss e sport, qual è il connubio?

«Ho fatto hockey con la Ferrini. Giocavo con la maglia 3: identico numero avuto dal sorteggio in finale a Videolina. Mi sono detta: vuoi vedere che succede qualcosa».

Parliamo di difetti?

«Sono golosa, soprattutto di dolci. Faccio la cheesecake alle fragole: buonissima. Per il resto, gelati, ad esempio a FrescaVoglia di Cagliari, e grigliate di pesce a Su Furreddu di Villasimius».

Parlavamo di difetti e di pregi

«Ah, sì. Sono sfiduciata, non credo abbastanza in me. Spero che questa esperienza mi dia più consapevolezza. E i pregi; se faccio una cosa, la faccio bene».

Giù la maschera, qual è il capriccio di Miss Sardegna?

«Le scarpe con gli Swarosky di Louboutin. E l’abito di Armani».

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