La Nuova Sardegna

Scanu: Teulada e Capo Frasca vanno chiusi, Quirra riconvertito

di Luca Rojch
Scanu: Teulada e Capo Frasca vanno chiusi, Quirra riconvertito

Il deputato, nella commissione Difesa della Camera, sostiene l’impegno della giunta Pigliaru Nei giorni scorsi la sua mozione ha consentito di dimezzare l’acquisto dei bombardieri F35

28 settembre 2014
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SASSARI. Difficile vederlo in prima fila con la bandiera arcobaleno alle manifestazioni contro le basi, ma a suo modo il deputato Gian Piero Scanu rischia di diventare un’icona del pacifismo. Con una sua mozione ha abbattuto la metà degli F35 che lo Stato stava per comprare. La critica feroce alle servitù, diventata la madre di tutte la battaglie di ogni politico, è da sempre un suo marchio di fabbrica. Scanu, capogruppo alla Camera della Commissione Difesa, ha presentato la mozione che riduce da 13 a 6 miliardi di euro lo stanziamento per gli F35. Aerei da guerra che l'Italia voleva acquistare. E non ha paura di dire in modo netto: «Chiudiamo le basi di Capo Frasca e Teulada e riconvertiamo quella di Quirra». Un addio alle armi con pochi rimpianti, ma senza dichiarare guerra ai militari.

L’ago della bilancia. In realtà la vera mossa che cambierà per sempre i rapporti tra esercito e Parlamento l'ha fatta qualche mese prima. È un innocuo, solo all'apparenza, articolo all'interno di una legge, qualcuno lo ha ribattezzato “lodo Scanu”, ma che di fatto ha cambiato i rapporti di forza tra politica e militari. Perché ora sono Camera e Senato a decidere se dare il via libera alle spese militari. In passato l’esercito agiva in modo autonomo. «È grazie a questa norma che è stato deciso il dimezzamento dei fondi per gli F35 e l'abbattimento del loro numero – spiega Scanu –. Una vittoria del Parlamento. Ma è importante capire che da oggi qualsiasi spesa militare dovrà essere approvata da Camera e Senato. Questa legge restituisce la sovranità ai cittadini. L’approvazione di questa mozione, di cui sono il primo firmatario, ma che ha un’ampia condivisione nel Pd e anche in molti altri partiti, la spesa per gli aerei da guerra è stata dimezzata. Una scelta di buon senso in un momento di difficoltà economica per il paese. Quelle risorse saranno dirottate per altri interventi».

Poligoni. Ma c’è un’altra battaglia che Scanu porta avanti da sempre, anche quando di servitù parlava più o meno solo lui. Quando veniva contestato da chi dalle basi aveva qualche vantaggio economico personale. «Ma a me fa piacere che ora questa battaglia sia diventata comune – continua Scanu –. C'è una sensibilità maggiore. Fino a poco tempo fa eravamo in pochissimi a portare avanti questa vertenza. Certo in mezzo ci sono anche tentativi di civetteria politica. Ma sono molto lieto che la Regione abbia preso una decisione forte. La scelta di Pigliaru di non sottoscrivere l’accordo per il rinnovo delle servitù è un gesto fondamentale. E va sulla linea della relazione che avevo presentato in Parlamento nel 2012 ed era stata approvata all’unanimità nella commissione di inchiesta sull’uranio impoverito».

La linea. Scanu aveva già portato avanti una serie di richieste all'interno della commissione parlamentare e oggi le ribadisce. «La linea è stata già tracciata – afferma –. Prevede la chiusura di Capo Teulada e Capo Frasca, che non hanno nessuna ricaduta sul territorio, ma solo pesanti vincoli. Si deve puntare alla riconversione di Quirra. Io non ho cambiato idea sulle decisioni contenute nella relazione di maggio 2012 della commissione di inchiesta sull’uranio impoverito. Il poligono di Quirra deve essere riconvertito, senza perdere un posto di lavoro. Al contrario gli occupati cresceranno perché là sorgerà il distretto aerospaziale. Gli effetti di questa scelta della commissione riguarderanno con molta probabilità altri poligoni. Ma sarà il risultato di un processo condiviso. In questa fase abbiamo dimostrato che si ottengono risparmi notevoli con una nuova politica su armamenti e basi».

Guardia del Moro. Un capitolo a parte merita una delle aree più blindate e misteriose. È Guardia del Moro, nell'isola di Santo Stefano. «Domani sarò là con altri parlamentari, Michele Piras, Manuela Corda e Mauro Pili. Andremo per fare una visita ufficiale in cui ci sarà mostrata non solo la base, ma anche i tunnel e le aree che fino a oggi sono rimaste off limits per i civili. Questo è un passo importante. C'è poi da definire in modo chiaro la questione dei vincoli su Guardia del Moro. Questo non significa che noi vogliamo venire meno alla lealtà nei confronti dello Stato italiano di cui facciamo parte».

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