La Nuova Sardegna

I pastori ballano il twist, l’epopea dei Barrittas

di Roberto Petretto
I Barrittas
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Benito Urgu racconta l’invenzione del sardo-beat - VIDEO

01 ottobre 2014
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ORISTANO. «A quell’epoca Oristano era una città viva: passavi per le strade del centro e ovunque sentivi la musica di gruppi che suonavano». Era gli anni ‘60, tanto celebrati da un’iconografia nostalgica e struggente. Le parole sono di Benito Urgu che di quegli anni fu uno dei protagonisti, per continuare poi una ricca carriera nel mondo dello spettacolo. Esattamente cinquant’anni fa Urgu compose due pezzi che segnarono un’epoca della musica beat fatta in Sardegna: “Gambale twist” e “Whisky, birra e Johnny cola”. I due lati di un 45 giri che ottenne un grande successo.

Mezzo secolo dopo Benito Urgu ricorda così quel lavoro: «Erano due canzoni che prendevano spunto da situazioni e personaggi reali. Gambale twist rappresentava la rivolta del pastore verso la sua condizione e l’apertura alla modernità, con l’invito a togliersi i gambali e a ballare il twist».

Whisky, birra e Johnny cola è una storia più oristanese, che descrive le “gesta” di tre ben identificabili personaggi locali (“su conti, su baroni e s’autista”), perdigiorno e donnaioli spiantati che consumano una “gazzosa” in tre seduti in uno dei tavolini del bar di Ibba (che non c’è più, come i 45 giri). Uno spaccato della società del tempo, che dal punto di vista musicale si ispirava al beat, che anche nei piccoli centri della provincia come Oristano aspirava a un “dolce vita” come quella di Via Veneto. O a qualcosa di simile. I testi dei Barritas prendevano spunto da tutto questo: il gruppo, nato col nome I Visconti, tramutato poi in Aces per passare alla versione definitiva alla fine del 1962, fu uno di quelli di maggior successo. Negli anni la formazione cambiò diverse volte. Ne fecero parte, oltre a Urgu, Antonio Albano, Giulio Albano, Francesco Salis, Antonio Salis, Antonello Cocco, Guido Cocco, Giuseppe Miscali, Antonello Salis, Mario Paliano.

Il contesto, come ricorda lo stesso Urgu, era all’epoca particolarmente vivace e florido. «C’era il fermento della vita, ora questa città sembra morta». Dall’Inghilterra e dagli Usa arrivavano ritmi e melodie che i Barritas, insieme a tanti altri, contaminavano con sonorità e linguaggi tutti locali. «Reinterpretavamo a modo nostro le canzoni che arrivavano dall’estero. A Liverpool cantavano Let’s twist again? E noi rispondevamo con Gambale twist».

Canzoni che hanno lasciato un segno in generazioni, se oggi, a cinquant’anni di distanza, se ne parla ancora. I gambali e il balli moderni, i play boy e le belle auto: frammenti di vita di una società che, anche in Sardegna, stava assaporando il benessere e che voleva divertirsi.

Una voglia che non sembra essere passata a Benito Urgu: «Ho 75 anni, da allora ho scritto 600 canzoni, compresi due musical. Ma sto iniziando adesso. Con Frassica probabilmente faremo Sanremo». Cabaret, musica, canto. Anche se la nuova vita di Urgu è la pittura.

@Petretto

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