La Nuova Sardegna

villagrande strisaili

Caccia al cinghiale con le trappole

Caccia al cinghiale con le trappole

Un allevatore di 49 anni è stato scoperto e denunciato dai forestali

12 novembre 2014
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VILLAGRANDE STRISAILI. Gli uomini del Corpo forestale non volevano credere ai loro occhi. Dentro una gabbia di ferro elettrosaldato, un povero cinghiale cercava invano la via della fuga.

Tanto che si è ferito da solo, con il grifo sanguinante ha lottato disperatamente per ritrovare la sua libertà. Una scena davvero raccapricciante. Immediate le indagini scattate nelle campagne di Sa Sogargia, Perdas Latinas, territorio di Villagrande Strisaili. Agli uomini del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Lanusei, è bastato un sistema di videosorveglianza per identificare il bracconiere: A.D. 49 anni, residente a Villagrande Strisaili, pregiudicato, di professione allevatore.

Sarebbe lui che ha posizionato ben tre gabbie-trappole per catturare cinghiali. L’uomo è stato subito denunciato. Sprovvisto, per di più, di regolare licenza di porto di fucile per uso caccia e della relativa autorizzazione regionale al prelievo venatorio, è lui che ha in disponibilità alcune parcelle di terreni site a distanza di circa 250 metri dalla boscaglia dove erano posizionate le gabbie. Uno di quei sistemi ormai consolidati di cattura della selvaggina, messi su artigianalmente con pannelli di rete metallica elettrosaldata, ben infissi al suolo, provviste di un sistema a scatto con meccanismo di apertura/chiusura.

Tre sono le aree dove il bracconiere ha agito posizionando in ciascuna la gabbia di cattura.

L’area in cui è stata rinvenuta la prima gabbia, è stata monitorata a lungo con l’attività di videosorveglianza, in virtù della quale si è poi potuto estrapolare dei file-foto che immortalano la cattura di un esemplare di cinghiale che nel cercare la fuga, a causa dello stress dovuto alla trappola, si è procurato gravi lesioni al grifo con evidenti perdite di sangue delle parti anatomiche molli.

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