La Nuova Sardegna

le polemiche

I sindacati compatti: l’isola deve essere tutelata

SASSARI. La giunta regionale “sorvegliata speciale”: dopo la scelta, contestata da numerosi docenti e dalle forze di opposizione, di non impugnare la riforma della scuola, c’è attesa per il vertice...

10 settembre 2015
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SASSARI. La giunta regionale “sorvegliata speciale”: dopo la scelta, contestata da numerosi docenti e dalle forze di opposizione, di non impugnare la riforma della scuola, c’è attesa per il vertice convocato il 22 settembre. All’ordine del giorno la scuola sarda, le strategie che la Regione intende perseguire nei confronti del governo nazionale. Cgil, Cisl Uil confederali e di categoria per quel giorno annunciano un presidio sotto il consiglio regionale, accanto agli insegnanti con la valigia. Nel frattempo i sindacati fanno pressing sull’assessore Firino per capire quale strada la maggioranza di centrosinistra voglia intraprendere. «Il nodo dei ricorsi, che le organizzazioni sindacali hanno sollecitato proprio nel corso della riunione in assessorato la settimana scorsa, non è ancora sciolto – dicono Cigl, Cisl e Uil – e ancora aspettiamo la convocazione dell’incontro promesso dall’assessore Firino per fare il punto della situazione dopo il confronto con il ministro Giannini. La mobilitazione proseguirà fino a che non si otterranno i risultati auspicati, primo fra tutti quello di eliminare gli effetti negativi dell’applicazione di standard e parametri nazionali che – dicono i sindacati – mal si conciliano con la caratteristiche della realtà sarda e che ne peggiorerebbero ulteriormente alcune evidenti criticità: tassi di dispersione scolastica elevati, emigrazione crescente, vaste aree interne scarsamente collegate, per il pesante deficit di reti e trasporti, calo demografico e spopolamento dei territori più deboli».

Intanto la decisione della giunta Pigliaru di non impugnare la riforma davanti alla Corte Costituzionale suscita forti reazioni politiche. «Il Veneto ha già deciso di impugnare la legge sulla cosiddetta buona scuola, perché calpesta le competenze regionali, la Lombardia sta valutando e Pigliaru invece dorme». Così il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, secondo il quale «se le ragioni di un’impugnativa sono evidenti in quelle Regioni, non possono non esserlo, a maggior ragione, quando viene calpestata l’autonomia della Sardegna e il suo statuto e, soprattutto, quando ci sono pesanti ripercussioni per i docenti, per le famiglie e per gli studenti».

Invita a seguire l’esempio del Veneto anche Marcello Orrù, esponente del Psd’Az: «Pigliaru faccia come Luca Zaia, il governatore del Veneto che non ha perso tempo e ha già presentato ricorso affinché i giudici si pronuncino su una legge che ha ribaltato la competenza che la stessa Costituzione affida alle regioni in materia di dimensionamento della rete scolastica. È un affronto alla nostra autonomia che non è tollerabile».

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