La Nuova Sardegna

Il caro estinto in costume da bagno? Il Comune di Cagliari dice basta: «No a foto allegre in cimitero»

Il cimitero di San Michele a Cagliari in un'immagine d'archivio
Il cimitero di San Michele a Cagliari in un'immagine d'archivio

«Ci vuole decoro». Bocciate le foto scelte da alcune famiglie: spesso sono state scattate in vacanza. Bufera in Consiglio: proiettate in aula immagini “non consone” di defunti

29 ottobre 2015
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CAGLIARI. Nella foto eterna ci vuole decoro. Niente occhiali da sole, banditi boxer o bikini. Petto nudo? Neanche a parlarne. Il regolamento comunale – non ancora in vigore – parla chiaro: qualcuno, sbirciando tra le tombe, potrebbe sentirsi offeso.

Meglio evitare, allora, esaminando le immagini dei defunti prima di autorizzarne l’inserimento nella lapide. Una specie di ultimo esame – anzi ultimissimo – per chi non c’è più.

Qualche giorno fa un funzionario ha detto no alla foto di una coppia sorridente al mare: i figli avrebbero voluto ricordare così i genitori defunti. Non si può, perché quella foto “non è decorosa”.

Il caso è esploso in consiglio comunale. Il gruppo del Pdl, primo firmatario Stefano Schirru, ha presentato una interrogazione all’assessore Anna Paola Loi, che tra le varie deleghe ha anche quella ai servizi cimiteriali.

Di fronte alla richiesta di spiegazioni l’esponente della giunta Zedda ha replicato proiettando in aula una carrellata di immagini: uomini e donne in posa in momenti felici, espressioni rilassate, foto scattate in vacanza. Oggi quegli uomini e quelle donne non ci sono più e la maggior parte attende sepoltura o ha una lapide senza foto. Perché quella scelta dai familiari è stata bocciata.

La proiezione delle immagini dei defunti è andata avanti in sala consiliare nell’imbarazzo più o meno generale, sino a quando il presidente del Consiglio Ninni Depau non ha detto stop.

L’opposizione ha sbottato: «L’assessore si deve dimettere – ha detto Stefano Schirru – una situazione del genere non è accettabile. Decoro? Stiamo parlando di morti, non scherziamo. E poi, a che titolo un impiegato o funzionario può giudicare se una foto è decorosa oppure no? Il regolamento va cambiato, questi paletti assurdi devono essere eliminati».

Nel frattempo le agenzie funebri chiedono come devono comportarsi: in attesa della istituzione (se mai avverrà) di una commissione giudicante, le foto devono essere visionate da un funzionario. Che ha già respinto diverse lapidi. Il suo senso del pudore deve essersi offeso. (si. sa.)

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