No a Trident, arrivano i divieti
Fogli di via ad alcuni attivisti: non potranno partecipare alle manifestazioni. Oggi la marcia pacifista
CAGLIARI. Dovranno girare alla larga dalle zone scenario di attività militari per tre anni. Il primo appuntamento al quale non potranno prendere parte è quello fissato per martedì 3: una decina di attivisti dei movimenti contro le basi e le esercitazioni militari non protesteranno a Teulada contro Trident Juncture, la mega esercitazione organizzata dalla Nato – la più imponente per uomini e mezzi utilizzati dalla caduta del muro di Berlino – perché nei loro confronti sarebbe stato emesso un foglio di via dalla Questura di Cagliari.
La denuncia. A protestare contro l’episodio è dal Comitato studentesco contro l'occupazione militare della Sardegna e del nodo cagliaritano della Rete No Basi. «Ci vogliono impedire di manifestare – hanno spiegato alcuni rappresentanti – ma noi abbiamo il diritto di dire no ai giochi di guerra». E trapela l'intenzione di sfidare, a Teulada, il provvedimento della Questura di Cagliari. Alcuni dei giovani sono stati identificati lo scorso 25 ottobre nel corso di una passeggiata-sopralluogo nelle vicinanze del luogo in cui si svolgerà la manifestazione. I fogli di via sono stati notificati nei giorni scorsi. Sui provvedimenti prendono posizione anche Usb e Cagliari social forum. «No alla criminalizzazione del dissenso», si legge in un comunicato dell'Usb. Per Cagliari social forum si tratta di «caccia alle streghe». «Il 3 novembre osserverete aggirarsi tante persone con comportamento chiaro e limpido ma tutte contro la Trident e contro le basi. Volete forse far pervenire il foglio di via a tutti i manifestanti?»
Marcia di pace. Il comitato studentesco, in attesa della manifestazione del 3, oggi manifesterà a Cagliari. Alle 10.30 inizierà infatti il cortei di pacifisti che con partenza da piazza Garibaldi arriverà davanti al consiglio regionale. Lo slogan scelto dagli organizzatori è sintetico: «Basta giochi di guerra, pace subito». L’evento è organizzato dalla Tavola sarda per la pace. A Cagliari è attesa una partecipazione massiccia per dire basta all’occupazione militare e all’utilizzo di vaste porzioni di territorio per fare le prove di guerra.
I partecipanti. Non ci sarà, ma promuove e sposa l’iniziativa della marcia pacifista il deputato di Sel Michele Piras. Presente Legambiente, resta l’incognita sulla partecipazione all’evento del governatore Francesco Pigliaru. Che di fronte all’invito degli organizzatori ha risposto “valuteremo”, non escludendo comunque la possibilità su una sua presenza al corteo. Pigliaru, che sulla partita delle dismissioni è protagonista nel tavolo aperto con lo Stato, ha ribadito che l’obiettivo della Regione resta quello di una graduale dismissione delle servitù militari, liberando nella prima fase le aree non funzionali all’attività dell’esercito. Sull’argomento servitù ed esercitazioni interviene Paolo Zedda, consigliere regionale dei Rossomori, che prende spunto dall’ultima recente polemica: la partenza di un aereo carico di armi dall’aeroporto di Cagliari-Elmas. In pieno giorno, davanti a turisti e passeggeri sbigottiti. «La Sardegna ha davvero un disperato bisogno di coltivare quelle poche speranze di sfuggire al declino economico ed alla povertà che già la stringe tra le sue morse, e minaccia di stringerla sempre con più forza. E la prospettiva militare non è la salvezza. Almeno non quella che noi abbiamo immaginato, voluto e pianificato. Per questo oggi – aggiunge Paolo Zedda – parteciperemo alla grande manifestazione prevista a Cagliari per chiedere ad alta voce che la Sardegna sia un'isola di pace e non una terra di basi e bombe».