La Nuova Sardegna

progetto "canton marittimo"

Il deputato svizzero Troillet: sì all’intesa con la Sardegna

Il deputato svizzero Troillet: sì all’intesa con la Sardegna

26 febbraio 2016
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CAGLIARI. La Sardegna? «Uno scrigno di tesori di cui i sardi hanno perso la chiave». Bisognerebbe trovare il modo di aprirlo, di trasformarlo in autentica ricchezza, che significa lavoro, impresa pulita, sviluppo non invasivo. Come? La proposta dell’associazione Canton Marittimo è chiarissima: «Seguendo il modello dell’efficienza svizzera». Modello vincente sul piano economico ma anche su quello dell’integrazione: «Un cittadino svizzero su quattro era straniero». Da proposta virtualmente secessionista a iniziativa di avvicinamento ai cantoni più ricchi del mondo, l’idea dei professionisti cagliaritani Andrea Caruso ed Enrico Napoleone si è trasformata in una realtà visibile, che ieri 25 febbraio è stata presentata ufficialmente in Sardegna nella sala riunioni della Confcommercio, regista il presidente Alberto Bertolotti.

C’era il parlamentare del Canton Vaud Daniel Trolliet, vicepresidente dell’associazione gemella Suisse-Sardaigne Canton Maritime. E c’era una sala affollatissima, a conferma di quanto l’idea nata nel 2012 come provocazione elettorale sia ormai una realtà in movimento, passata dalle parole ai fatti con gli incontri di Losanna: «La discoccupazione giovanile in Sardegna - ha fatto i conti Caruso, mostrando una sequenza di slide - è vicina al 45 per cento, quella svizzera sta al 3,2 per cento. Allora perché non provare a seguire il modello elvetico che ha portato a un reddito pro capite di 64 mila euro annui, contro il nostro modesto 19 mila?». Politiche fiscali, democrazia interna basata sul confronto-concorrenza tra i cantoni, un’organizzazione sociale che ha portato la Svizzera ai primi posti al mondo nell’assistenza dei deboli. Un paese modello che pure guarda alla Sardegna come opportunità, per scambi culturali ed economici. Chi teme un’iniziativa che porti l’isola al ruolo di suddita sbaglia di grosso, il piano d’azione delle due associazioni gemelle è di andare avanti con lo stesso passo.

Trolliet si è fatto portavoce dell’entusiasmo con cui gli svizzeri hanno accolto la proposta sarda: «Se sono qui è perché ho fiducia e credo fermamente in questa iniziativa - ha detto il parlamentare - noi siamo pronti ad avviare un fruttuoso percorso di collaborazione con la Sardegna, che porti vantaggi a entrambi. Pensate che il presidente dell’associazione è conservatore e io sono socialista, il che la dice lunga su quanto sia forte l’adesione al progetto e la disponibilità a lavorare insieme». Primo obbiettivo sarà la scuola internazionale di turismo, sul modello Losanna. In attesa che la Regione si svegli. (m.l)

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