La Nuova Sardegna

Littarru: «Sindaci lasciati soli dal Governo»

Il primo cittadino di Desulo, dopo l’attentato, chiede più attenzione per i piccoli centri dell’interno

28 febbraio 2016
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CAGLIARI. Gigi Littarru, sindaco di Desulo finito nel mirino del partito doscuro e brutale delle fucilate, è arrivato molto prima del ministro. E si è sfogato: «L’attenzione dello Stato deve essere quotidiana. Non solo quando i riflettori sono accesi. Ogni giorno le zone interne si aspettano molto di più dal Governo e non certo che la Sardegna sia militarizzata con più forze di polizia». Molto dovrebbe fare anche la Regione: «Però purtroppo nella prossima Finanziaria – ha aggiunto Littarru – non c’è un euro per i piccoli Comuni, quelli degli attentati e dello spopolamento. Lo dico in modo semplice anche se non lo è: le grandi città non devono dimenticarsi delle periferie vicine o lontane che siano». All’appello di Littarru la Regione non ha risposto in diretta, presidente e assessori non c’erano, il Governo sì. Dopo aver celebrato la resistenza di un sindaco che è rimasto al suo posto nonostante tutto, Andrea Orlando ha detto: «Negli avamposti, lo Stato deve esserci più che altrove. Con tutti i mezzi possibili, è un dovere del Governo risolvere i conflitti sociali e favorire un nuovo sviluppo». Cioè: è indispensabile andare «oltre la solidarietà sempre evidente nel momento dell’emergenza». C’è bisogno e subito di quegli interventi, reali e diffusi, che il sindaco Littaru ha invocato quando è stato chiamato sul palco. «Le zone interne della Sardegna – sono state le parole decise di Littarru – hanno potenzialità enormi e non vogliamo certo rassegnarci a scomparire, o a essere travolte da problemi sociali ed economici rimasti irrisolti da quarant’anni. Noi, piccoli Comuni, abbiamo bisogno di essere aiutati e sostenuti». In una frase sola: se tendono la mano, devono trovare quella del Governo o della Regione, «sono indispensabili per evitare che scivoliamo, in fretta o giorno dopo giorno, nel baratro del sentirci abbandonati». Il ministro prima ha applaudito, poi detto: «Certo, le istituzioni devono fare la loro parte e se non ci sono commettono un errore. Però mi aspetto anche la ribellione delle comunità: basta tacere e senza più il muro dell’omertà, troveremo, arresteremo e puniremo i colpevoli». (ua)

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