La Nuova Sardegna

Tasse alle low cost, la Regione fiduciosa: «Presto la soluzione»

di Claudio Zoccheddu
Tasse alle low cost, la Regione fiduciosa: «Presto la soluzione»

L’assessore Deiana: il ministro Delrio rassicurante sui tagli Il caso Ryanair: siamo appesi alle decisioni dell’Ue

05 giugno 2016
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SASSARI. Il conto alla rovescia è quasi all’epilogo ma prima che il caso delle tasse aeroportuali possa essere risolto bisognerà aspettare ancora, magari fino all’ultimo secondo. La scadenza, d’altra parte, è molto vicina: il punto di non ritorno imposto da Ryanair indica una data ormai imminente. Si parlava della fine di giugno e per le novità potrebbe essere necessario attendere proprio gli ultimi giorni del mese, con la speranza che nell’area di rigore degli aeroporti sardi si presenti l’ormai proverbiale Cesarini, pronto a risolvere con un gol allo scadere una partita che sembra bloccata.

La Regione. «Siamo pronti da tempo e potremo agire un secondo dopo che verranno definiti gli scenari europei, con la chiusura della procedura d’infrazione, e quando si creeranno le giuste condizioni nel mercato», ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. Peccato che, almeno per il momento, non ci siano novità dai due fronti. La procedura d’infrazione è aperta mentre il ministero ha rassicurato i sardi, per bocca del ministro Graziano Delrio, ma non ha ancora agito: «Il ministro ha ribadito il concetto durante l’ultima visita a Olbia. La quota per colmare il fondo destinato agli ammortizzatori sociali è stata raggiunta e Delrio sta lavorando per trovare una soluzione al problema e quindi per abbassare, o addirittura per cancellare, le tasse aeroportuali», ha detto Deiana.

La tassa. In ballo non c’è solo l’appeal verso le compagnie low cost, ridotto ai minimi storici dalle tasse aeroportuali, ma anche un aggravio dei costi per i passeggeri sardi: «I 2,50 euro di addizionale comunale non sono solo un pessimo biglietto da visita per i vettori aerei a basso costo, che ovviamente preferiscono aeroporti meno esosi, ma sono un peso anche per i passeggeri sardi, costretti a spendere più degli altri italiani che si muovono su rotte che non toccano la Sardegna. Anche in questo caso sappiamo da tempo quali carte giocare ma non possiamo rischiare di incorrere, ad esempio, in un’altra procedura d’infrazione», ha spiegato Deiana.

Il caso Puglia. Ad aggiungere incertezza a un argomento già complicato ci ha pensato il ponte immaginario costruito tra gli aeroporti sardi e quelli pugliesi, dove Ryanair gioca il ruolo del leone e scarica migliaia di passeggeri al giorno provenienti da una ventina di tratte. La Regione governata da Michele Emiliano ha deciso di “finanziare” Ryanair affidando una campagna di marketing alla società che si occupa dalla pubblicità per la compagnia aerea irlandese. Un giochetto che, però, non potrebbe essere replicato in Sardegna: «La Puglia non è interessata da una procedura europea d’infrazione come invece è capitato alla Sardegna – ha detto ancora l’assessore ai Trasporti – quindi non è un modello importabile e, inoltre, si tratta della copertura di un debito che per il momento non è stato ancora approvato dal consiglio regionale pugliese».

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