La Nuova Sardegna

Oristano, mille firme contro l’ente

di Enrico Carta
Oristano, mille firme contro l’ente

Comitati e politici chiedono che il servizio idrico ritorni nelle mani del Comune

14 giugno 2016
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ORISTANO. Associazioni dei consumatori, consiglieri comunali, comitati di cittadini. È il fronte degli oppositori ad Abbanoa, anche se, a ben guardare, una delle azioni più concrete l’ha fatta il Comune portando il gestore del servizio idrico in tribunale per recuperare un credito da oltre quattro milioni. Eppure è proprio il Comune ad essere ancora una volta chiamato in causa, perché la battaglia c’è chi vorrebbe giocarla in un campo diverso rispetto a quello scelto dall’amministrazione Tendas. Il comitato, che si definisce senza colori politici per quanto abbia dietro di sé la gran parte dell’opposizione in consiglio comunale, è tornata alla carica rovesciando sul tavolo un altro notevole quantitativo di firme di cittadini che sostengono la necessità di fare un passo indietro e riportare la gestione del servizio idrico sotto l’ala protettrice del Comune.

In principio erano state raccolte 594 firme e a queste ne vanno aggiunte altre 512 col totale che schizza così verso l’alto e arriva a quota 1.106. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il famigerato conguaglio richiesto nelle ultime bollette, atto che avrebbe convinto tanti altri a precipitarsi a firmare senza esitazione, semmai ve ne fosse dopo i continui disagi e le settimane senza acqua potabile della scorsa primavera.

D’altro canto l’amministrazione comunale ha già dato da tempo la sua risposta e sull’eventuale uscita da Abbanoa anche il consiglio comunale aveva votato in maniera contraria. Secondo il legale del Comune, Gianna Caccavale, che sta seguendo la causa per il recupero del credito da oltre quattro milioni vantato nei confronti di Abbanoa un’azione forte che preveda la rottura del contratto farebbe cessare immediatamente le ragioni per cui il Comune ha portato Abbanoa di fronte al giudice. L’amministrazione, in caso di uno strappo, non potrebbe più esigere i quattro milioni per cui rimane in questa fase sulle sue posizioni, fermo restando che l’ufficio legale non ritiene praticabile la rescissione degli accordi presi diversi tempo fa.

La rivolta è però generalizzata e la riprova la si è avuta durante l’ultima assemblea di Adiconsum. Intanto, a proposito di incontri, anche il Comune di Sedilo ha dato appuntamento ai propri concittadini per domani alle 19 nei locali del municipio per parlare, naturalmente, di bollette, conguagli e Abbanoa.

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