La Nuova Sardegna

Sanità, i commissari fino ad agosto

Sanità, i commissari fino ad agosto

Il centrosinistra si prende altri trenta giorni per trovare l’accordo sull’Asl unica

29 giugno 2016
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CAGLIARI. Un mese era troppo poco, meglio raddoppiare. Pensato, detto e fatto dalla maggioranza che, in Consiglio regionale, ha prorogato al 31 agosto (e non più a fine luglio) l’incarico ai commissari delle Asl. Soprattutto se presa una coda di 30 giorni per provare a chiudere la riforma e far partire da settembre l’Azienda unica. Non sarà facile neanche rispettare gli ultimi tempi supplementari. Nonostante l’impegno, la coalizione sembra ancora molto lontana dalla bozza finale e oggi il tavolo tecnico tornerà a riunirsi per trovare quella sintesi che oggi non c’è. Il malumore continua a esserci, i mal di pancia anche. In aula dai banchi della maggioranza è stato Pier Mario Manca (Partito dei sardi) a votare contro l’ennesima proroga (è la quinta dal 2014) del mandato ai commissari. Il suo giudizio è stato netto: «Chi abbiamo scelto – sono state le sue parole – non s’è dimostrato all’altezza e, in particolare, nell’Asl 1 di Sassari siamo ormai al caos, al califfato». Altri consiglieri della maggioranza sono usciti dall’aula al momento del voto della leggina, oppure nel dibattito non sono stati teneri. Daniele Cocco (Sel), ad esempio, ha puntato il dito contro le «ultime delibere di chi, i commissari, è da mesi con la valigia in mano ma continua a dispensare promozioni e imporre riorganizzazioni impresentabili». Alla fine anche Roberto Deriu (Pd) ha manifestato perplessità per poi dire: «Voterò a favore ma solo per disciplina di partito». Dunque, nel centrosinistra le acque sono sempre agitate. Anche se il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi) e il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, hanno cercato ai più riprese di gettare acqua sul fuoco. Lo stesso ha provato a fare l’assessore alla Sanità Luigi Arru: «Prendiamoci il tempo che ci serve, ma questa riforma dobbiamo farla per forza. Vogliamo migliorare il sistema senza togliere a nessuno il sacrosanto diritto alla salute».

La minoranza. Il centrodestra ha sparato a zero sui commissari e sull’Asl unica con tutti gli effettivi. Il primo è stato Giancarlo Carta (Fi), relatore di minoranza: «Con questi mesi in più – ha detto – la maggioranza non fa che certificare di essere in crisi e non sapere come uscire dal tunnel». Poi è stato Edoardo Tocco e Oscar Cherchi (Fi) ad aggiungere: «Tutto avviene nelle segrete stanze, non in Consiglio ed è una colpa grave». Ignazio Locci (Fi) ha parlato di un «totem, quello dell’Asl unica, che comincia a vacillare e finirà per travolgerà anche Pigliaru». Per Stefano Tunis (Fi): «Servono soluzioni chiare e non i soliti bluff che provocheranno disastri». Di disastri annunciati hanno parlato anche Marcello Orrù (Psd’Az) e Giorgio Oppi (Udc): «Inseguite i fantasmi e non sapete nulla della realtà», è stata una delle denunce. Secondo i Riformatori, con Michele Cossa e Attilio Dedoni, «ormai siamo al degrado dovunque». Marco Tedde (Fi) ha sottolineato che «a un passo dal precipizio, sono i commissari a prorogare la sopravvivenza della Giunta». Gianni Tatti e Peppino Pinna dell’Udc hanno denunciato «l’abbandono delle zone interne». Paolo Truzzu (Fdi) ha aggiunto: «La sanità è un bene di tutti ma c’è chi l’ha trasformata in una battaglia». La chiusura è stata del capogruppo di Fi Pietro Pittalis: «C’è una maggioranza ostaggio della sua stessa confusione». Di Asl unica, in Consiglio, si riprenderà a discutere solo dopo Ferragosto. (ua)

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