Boom agriturismo per il cenone 2017: scelto da 50mila sardi
Preferito dai giovani e dalle famiglie, prezzi da 50 a 65 euro A trionfare in tavola è il menu di terra a chilometro zero
CAGLIARI. Ma quale concertone al freddo di un Capodanno quasi sottozero. 50mila sardi saluteranno l’arrivo del 2017 seduti comodamente in un agriturismo. Quest’anno in tanti alla festa in piazza hanno preferito quella a tavola.
Il menu? Al novanta per cento di “terra” con prodotti dell'isola: prosciutto, culurgiones, fregola, agnello e maialetto. I numeri arrivano da Coldiretti. Anche nell'isola oltre il 3 per cento sceglierà pasti tipici e a chilometro zero per l'ultima cena del 2016. Unica eccezione all’abbuffata tutta sarda, le lenticchie. «Uno strappo alla regola del menu tradizionale nel rispetto delle richieste dei clienti – commenta Michelina Mulas, presidente di Terranostra Sardegna, l'associazione degli agriturismo di Coldiretti – frutto delle tendenze salutistiche e della scaramanzia». Da circa 4 anni il trend della presenza in agriturismo è sempre positivo. Lo scorso anno il boom con un più 20 per cento. Questo è invece l'anno delle conferme. Il target, spiega Coldiretti, è rappresentato soprattutto dai 40enni con famiglia. Gli agriturismo vicini ai centri abitati e privi di camere sono meta di comitive di giovani, con le prenotazioni che si chiudono tre giorni prima del cenone. Gli altri invece, dove è possibile pernottare, sono la scelta preferita dalle famiglie, 60 per cento dei clienti, e dalle coppie. La prenotazione in questo caso comincia anche un mese prima. Il costo del cenone in agriturismo non si scosta da quello di un anno fa: varia dai 50 ai 65 euro. Chi si ferma anche a dormire spende intorno ai 90 euro, 120 compreso il pranzo della prima giornata dell'anno. «Nella maggior parte dei casi la scelta dell'agriturismo è consapevole – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – fatta da chi cerca i menu confezionati in casa con prodotti sardi e a chilometro zero. In questo caso a metro zero. Dall'antipasto al dolce». Da un'indagine condotta dall'associazione emerge che 8 sardi su 10 sono attenti all'origine del prodotto e scelgono quello made in Sardinia, che trovano (4 sardi su 10) nei mercati di Campagna Amica. «Sono un punto di riferimento fisso per molti sardi - evidenzia il direttore di Coldiretti Luca Saba - in quanto si taglia la filiera e si permette ad una fascia più larga di cittadini l'acquisto di prodotti sicuri, di altissima qualità e di cui si conosce l'origine».