La Nuova Sardegna

la polemica

«Caccia aperta sino al 31 gennaio»

«Caccia aperta sino al 31 gennaio»

Cossa (Riformatori) chiede alla giunta di rivedere il calendario

08 gennaio 2017
1 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Niente stop alla doppiette, i cacciatori sardi hanno diritto di continuare a sparare sino al 31 gennaio, esattamente come i colleghi della Penisola. A chiedere alla Regione di rivedere i tempi del calendario venatorio sono i Riformatori: «Che la Giunta sia nemica dichiarata dei cacciatori sardi è un fatto ormai conclamato. Ma che si renda protagonista della più assurda delle discriminazioni nei loro confronti è inammissibile».

Questa la denuncia del consigliere regionale Michele Cossa, a proposito dell’imminente conclusione, fissata il 19 gennaio prossimo, della caccia a tordo, beccata e cesena. La ragione della protesta è legata proprio ai tempi di chiusura differenti della stagione venatoria, con oltre 10 giorni d’anticipo in Sardegna.

«Col discutibile pretesto di aspettare il pronunciamento del Tar – dice il consigliere regionale – l’assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Spano aveva stabilito quella data di chiusura, ma con l’impegno di rivedere la decisione. Ora però sta traccheggiando – sottolinea Michele Cossa –, aggiungendo un altro tassello alla guerra intrapresa sin dall’inizio contro il mondo venatorio sardo. Il risultato è che i cacciatori dell’isola si trovano gravemente discriminati rispetto ai loro colleghi della Penisola, dove invece la caccia chiuderà il 31 gennaio. Questa è una situazione assolutamente inaccettabile, alla quale l’assessore Spano è per questo chiamata a porre immediatamente rimedio», conclude l’esponente dei Riformatori.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative