La Nuova Sardegna

Appalti pubblici, 2016 nero in Sardegna ma ci sono segnali positivi

Appalti pubblici, 2016 nero in Sardegna ma ci sono segnali positivi

Il centro studi della Cna ha diffuso i dati relativi all'anno appena concluso. Hanno speso meno i Comuni mentre crescono gli investimenti di Abbanoa e Arst

28 gennaio 2017
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CAGLIARI. Appalti pubblici ai minimi in Sardegna dove nel 2016 sono stati toccati i livelli più bassi degli ultimi 15 anni. A dirlo è il Centro studi della Cna regionale che, comunque, segnala un miglioramento da novembre, quando il numero degli appalti banditi è tornato a superare le 60 unità, mentre nei mesi precedenti la media era stata inferiore alle 60, contro i 110 registrati nel 2015.

Nel 2016 le gare sono diminuite del 27%, gli importi del 53% rispetto al 2015. Nel resto d’Italia, dove la spesa è calata del 15% e il numero di appalti del 9%, solo Trentino Alto Adige e Puglia hanno risultati peggiori di quelli dell’isola.  

La media mensile degli importi, segnala ancora la Cna,  è scesa a meno di 23 milioni, contro gli oltre 80 milioni dell’anno scorso. In tutto sono stati pubblicati 954 avvisi di gara, per un importo complessivo di 478 milioni di euro.

Il rallentamento ha interessato soprattutto gli enti territoriali. I Comuni, in particolare, hanno appaltato 700 opere pubbliche, il 29% in meno rispetto all’anno scorso, per una spesa di soli 152 milioni, meno della metà rispetto al 2015. Al contrario, Abbanoa, il gestore idrico unico controllato da Regione e Comuni, e Arst, l’azienda regionale trasporti, hanno dato un forte impulso agli appalti: la prima con 14 gare di importo superiore a un milione, soprattutto per migliorare l’efficienza della rete idrica, la seconda per l’appalto da 20,3 milioni per realizzare il collegamento della metropolitana leggera di Cagliari fra piazza Repubblica e piazza Matteotti.

In crescita gli appalti banditi dalle Ferrovie, mentre l’Anas ha ridotto la spesa del 30%, pur avendo mantenuto stabile il numero di gare.

«È ancora presto per definire un’inversione di tendenza decisiva - commentano Francesco Porcu, segretario regionale di Cna Sardegna, e Mauro Zanda, presidente di Cna Costruzioni - ma sembra che il blocco dell’attività delle stazioni appaltanti condizionato dalle novità normative possa ritenersi superato. Anche la dinamica della spesa conferma una nuova fase espansiva, soprattutto a dicembre, quando vengono sfiorati i 90 milioni. Resta, comunque, un’estrema fragilità del mercato isolano, che può essere risollevato soltanto attraverso una netta accelerazione della spesa pubblica cui è necessario aggiungere nuovo slancio con un piano di investimenti in opere di piccola taglia, ad alta intensità di manodopera, elevata redditivà e immediata cantierabilità».

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