La Nuova Sardegna

Fiaccolata per il gioielliere ucciso «La gente ha paura, più sicurezza»

di Giovanni Melis
Fiaccolata per il gioielliere ucciso «La gente ha paura, più sicurezza»

Il paese scende in strada dopo l’assassinio di Giuseppe Manca. Il sindaco: non ci lasciate soli ora Nuovo sopralluogo dei carabinieri nella casa in cui è stato ucciso l’uomo alla ricerca di altri indizi

11 febbraio 2017
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SORGONO. Una grande folla ha partecipato alla fiaccolata silenziosa in ricordo di Giuseppe Manca, il gioielliere di 63 anni ucciso in casa nel corso di una rapina. Una grandissima partecipazione, tutto il paese in corteo dietro il sindaco Giovanni Arru e il parroco don Matteo Ortu attorniati da tutti i sindaci del territorio, che hanno sfilato con la fascia tricolore, che si sono voluti stringere alla comunità sorgonese colpita così drammaticamente. Una ferita che il tempo cicatrizzerà, ma che non guarirà mai. Lo si capisce dallo sguardo triste del sindaco Giovanni Arru, storico sindacalista reduce di mille battaglie che si trova a dover affrontare un momento disastroso per il suo paese. «Non accetteremo mai nessuna forma di violenza – ha detto Giovanni Arru –. La nostra comunità si è sempre contraddistinta per generosità, tolleranza e inclusione, qualità necessarie per essere definiti paese civile. Vogliamo poter contare sulle istituzioni regionali e dello Stato, siamo un territorio spopolato, ci tagliano i servizi. Basta. Bisogna investire in sicurezza, con ronde, impianti di videosorveglianza o altro, perché la gente ha paura. Non abbandonateci ancora, non adesso». «Condanniamo fermamente il gesto – ha aggiunto don Matteo Ortu – ma voglio invitare la comunità a non cercare giustizia con sentimenti di vendetta».

Il lungo serpentone umano è partito da piazza Bellu e si è snodato lungo corso IV Novembre, fino ad arrivare al negozio e all’abitazione dove il gioielliere è stato trovato cadavere dopo essere stato legato e imbavagliato.

«Siamo qui in tanti per ricordare una persona per bene, scomparsa in un modo assurdo – hanno detto quasi in coro tutti i sindaci presenti –. Siamo qui per testimoniare il nostro no alla cultura della violenza. Che non ci appartiene. Siamo vicini ai parenti di Giuseppe Manca, a tutti i sorgonesi e all'amministrazione – hanno concluso – in questo momento di grande tristezza».

Dopo l’ultimo sopralluogo dei carabinieri del Ris di Cagliari nella palazzina dove è stato barbaramente ucciso il gioielliere Giuseppe Manca, ora le attese si concentrano tutte sui risultati delle perizie. I banditi assassini avrebbero lasciato impronte e altre tracce biologiche soprattutto nella gioielleria, rovistata e messa a soqquadro da cima a fondo. Ieri i carabinieri di Tonara, guidati dal capitano Andrea di Nocera, sono entrati di nuovo nella palazzina di corso IV Novembre, alla ricerca di altre tracce. Sempre ieri i militari hanno cominciato a passare al setaccio le immagini del monitor di sorveglianza che controlla l’ingresso della gioiellieria e le telecamere di sorveglianza della filiale del Banco di Sardegna, che si trova a poche centinaia di metri dalla palazzina. L’obiettivo è trovare elementi utili per risalire agli assassini del commerciante, che erano almeno in due. «Se qualcuno ha notato qualche persona sospetta in paese nei giorni scorsi, parli». È l’accorato appello dei carabinieri del reparto operativo di Nuoro, alle prese con un caso che ha gettato nella paura non solo Sorgono ma tutti i paesi del Mandrolisai.

Le indagini si annunciano molto complicate. Molte speranze sono riposte sulle minuziose analisi scientifiche svolte dagli specialisti del Ris, ma gli investigatori non disperano. Già in passato i carabinieri erano riusciti a risalire agli autori di un delitto che sembrava irrisolvibili grazie a un certosino lavoro di approfondimento delle indagini. Così erano stati scoperti gli assassini di un pensionato di Tresnuraghes: anche in quel caso una rapina finita male.

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