Regione: stop entro il 2017 alle partecipate inutili
La giunta Pigliaru vuole chiudere le società in liquidazione da oltre 10 anni Il piano di razionalizzazione rallentato dallo stop della Consulta alla legge Madia
SASSARI. La Regione prova a mettere ordine nella galassia delle partecipate. Il lavoro che la giunta Pigliaru porta avanti da tre anni deve, però, fare i conti con il rebus della riforma Madia, ritornata ai box dopo la bocciatura della Consulta. Un rallentamento che non ha impedito all’esecutivo regionale di proseguire nel processo di razionalizzazione delle società a partecipazione pubblica. In tutto una cinquantina. Di cui quasi la metà in liquidazione. Un’operazione di dismissione che in diversi casi va avanti da anni, ma, perlomeno questo è l’obiettivo della giunta Pigliaru, dovrà essere portata a termine entro la fine del 2017.
Nuovi liquidatori. Un primo passo verso la rivoluzione delle partecipate è stato il cambio di alcuni commissari. La Regione prova a liquidare la Sigma Invest, società che si occupa di investimenti e fa capo all’Industria, da 13 anni. Una partecipata che al suo interno contiene altre società, ma che dal 2004 è riuscita a liberarsi solo di Nuova Sardamag. Nessun avanzamento invece sul fronte della vendita del patrimonio immobiliare o della chiusura delle vertenze giudiziarie. Di qui la decisione dell’assessore Maria Grazia Piras di cambiare il liquidatore. E di mettere un termine al suo lavoro. Al posto di Antonello Melis, nominato in epoca Cappellacci, la giunta ha scelto per un anno Antonio Serreli. A lui è stato dato il mandato di presentare il progetto di fusione con l’Igea della Sigma Invest e delle sue controllate, la Seamag e la Palmas Cave. Il tutto entro il 31 luglio. Cambio di liquidatore anche alla Hydrocontrol, il centro di ricerche e controlli di sistemi idrici con sede a Capoterra in liquidazione dal 2007. Dopo 10 anni la presidenza della Regione, a cui fa capo la partecipata, ha deciso di non confermare l’incarico a Giuseppe Biondo, preferendogli Giancarlo Dessì. Che dovrà riuscire nell’impresa di liquidare la società entro il 31 dicembre.
Termini più stretti. L’obiettivo della Regione è arrivare a disboscare la selva di partecipate entro la fine dell’anno. Questo è stato messo nero su bianco anche nelle delibere con cui la Piras ha confermato i commissari della Progemisa, in liquidazione dal 2008, e della Fluorite di Silius, che la Regione prova a dismettere da 8 anni. Francesco Manca nella prima e Aldo Cadau nella seconda. Ma per entrambi l’incarico è a termine. I due commissari hanno un anno di tempo per chiudere la pratica.
Altre in liquidazione. In cima alla lista delle società di cui la Regione voleva disfarsi c’era la Sipas, che si occupava di investimenti in campo alimentare, ma che finalmente dopo 17 anni di totale inattività è stata dismessa. La maggior parte delle controllate ritenute inutili fanno capo all’assessorato all’Industria. Non solo Sigma Invest, Progemisa e Fluorite di Silius, ma anche Nuova mineraria di Silius, Agrosarda, Nuova Valriso, Consorzio 3 C Chilivani e Sarind. Fa riferimento al Lavoro l’Insar, che ha al suo interno Marina di Porto Corallo, Promin e Gal Barbagie Mandrolisai, di cui la società madre prova da tempo a liberarsi. L’assessorato alla Programmazione ha tentato di mettere in vendita la Fase 1, specializzata nelle sperimentazioni con Asl e università, ma senza riuscirci. La Bic, infine, verrà inglobata nella Sfirs.
Trasporti. Nessun problema per le società aeroportuali Geasar di Olbia e la Sogaer di Cagliari, dove la partecipazione regionale è minima. Chiusa positivamente la vicenda della Sogeaal di Alghero, con l’ingresso del fondo F21 che ha acquisito il 72,5 per cento della società. Venduta infine la Sogeaor di Oristano, mentre l’ex compagnia navale Saremar non può essere liquidata fino a quando non si conclude il concordato preventivo.
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