La Nuova Sardegna

Sardex, ecco l’alternativa all’euro: e l’economia ricomincia a girare

Salvatore Santoni
Sardex, ecco l’alternativa all’euro: e l’economia ricomincia a girare

La moneta complementare per gli scambi tra aziende: nata nell’isola, ora spopola in altre 11 regioni. Nel primo trimestre 2017 le transazioni nel circuito sono state 57mila per un valore di 18,5 milioni

03 maggio 2017
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SASSARI. Non è una moneta virtuale e non è fatta di carta. Ma riempie comunque le tasche. Tecnicamente è un meccanismo di compensazione di crediti e debiti tra aziende. Un sogno diventato realtà, perché una sana collaborazione tra imprenditori. È questa la chiave del successo del Sardex, un concentrato di rapporti umani diretti che fanno circolare valore otto volte più in fretta di quanto accade con la moneta ufficiale, l’euro. Il meccanismo innovativo, partito nel 2009 da Serramanna, viaggia spedito con l’obiettivo di scrivere un nuovo patto sociale basato sulla fiducia. E funziona eccome. Non a caso, il Financial Times ha inserito il Sardex tra le mille aziende europee con il più elevato tasso di crescita. Il circuito alternativo alla moneta ufficiale ha già convinto migliaia di aziende nell’isola e in altre 11 regioni d’Italia.Nelle prossime settimane i crediti potranno essere raccolti e spesi da tutti i consumatori.

Come funziona. Il Sardex è una camera di compensazione di crediti e debiti all’interno di un circuito di aziende iscritte, una mano tesa a interessi zero che il mercato convenzionale non ti dà. Chi arriva nel circuito paga una quota annuale e riceve immediatamente una sorta di fido: crediti da spendere all’interno del circuito (ogni Sardex vale un euro). Nel frattempo però inizierà anche a vendere i propri servizi agli altri. In sostanza, il sistema tende a zero: chi è in rosso proverà a offrire i propri beni per recuperare, chi invece ha disponibilità cercherà di spendere per approvvigionarsi di beni o servizi. Tenere fermi i Sardex non ha senso. Ed ecco che l’economia locale si rimette in moto e le merci viaggiano spedite. Tra l’altro, ogni operazione viene fatturata, poiché l’iva si paga in euro.

I numeri. Nel primo trimestre del 2017 (gennaio-marzo) il circuito Sardex ha registrato oltre 57 mila transazioni fra aderenti, per un valore complessivo di 18,5 milioni di crediti (ogni credito vale un euro). Le partite iva iscritte sono oltre 3.500 così ripartite per grandi numeri: oltre 1700 in provincia di Cagliari; più di 500 in quella di Nuoro; oltre 300 in quella di Oristano; più di 1000 nel Sassarese. Attualmente oltre alla Sardegna ci sono altri 11 circuiti attivi in altrettante regioni: Valle d’Aosta (l’ultimo arrivato in casa Sardex), Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Sannio. Questi circuiti fra gennaio e marzo del 2017 hanno transato ben 6 milioni di crediti. Complessivamente dal 2013 al 2017 tutti i circuiti hanno transato nel loro insieme più di 207 milioni di crediti. L’exploit. Sardex è tra le aziende con il più elevato tasso di crescita a livello europeo. Lo dice il Financial Times, che ha stilato una graduatoria con le mille imprese maggiormente innovative che fanno da traino all’economia e alla competitività, con riflessi importanti dal punto di vista occupazionale. Nella classifica generale, che riguarda 31 Paesi, Sardex occupa la 390esima posizione grazie a numeri ragguardevoli. Secondo il prestigioso giornale finanziario, tra il 2012 e il 2015 l’azienda nata a Serramanna ha incrementato il proprio fatturato del 294 per cento.

Sardex per tutti. Attualmente il circuito del Sardex – idem per gli altri derivati nelle altre regioni d’Italia – raggruppa chi produce valore, e quindi è riservato soltanto ai titolari di partita iva. Ma le cose cambieranno a breve. Infatti, l’azienda di Serramanna è già pronta ad aprire le porte a tutti i consumatori. «Entro qualche settimana lanceremo il primo test in Sardegna», annuncia l’amministrazione delegato di Sardex Spa, Roberto Spano. L’upgrade del circuito tra sole aziende consentirà di far guadagnare moneta complementare facendo acquisti in euro. «Facciamo il caso che io vada a comprare un nuovo paio di jeans – spiega l’ad Spano – e guarda caso il negozio è iscritto al circuito. A quel punto pago in euro e ricevo un credito Sardex. Quindi il mio guadagno avviene mediante l’esercizio dell’acquisto consapevole: rafforzo l’economia locale e vengo ripagato dal negoziante con crediti che potrò spendere in tutto il circuito». E i Sardex raccolti con gli acquisti potranno essere usati in tutto il circuito di aziende iscritte: migliaia.

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