La Nuova Sardegna

I parenti della vittima: grati agli inquirenti

I parenti della vittima: grati agli inquirenti

Parlano attraverso il loro avvocato Mara Lapia: «Erano molto scossi da tutta quella violenza»

19 agosto 2017
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NUORO. Il legale Mara Lapia tutela gli interessi della famiglia di Lu Xian Chia, la donna cinese uccisa a coltellate quattro mesi fa. Ieri mattina durante la conferenza stampa ha voluto ringraziare, a nome dei familiari della vittima, il lavoro svolto dalle forze dell’ordine. «La famiglia cinese che vive a Posada non parla bene l’italiano – ha detto l’avvocato criminologo – Io sono in contatto con una nipote che fa da tramite. Una volta appresa la notizia dell’arresto di Simone Delussu – ha aggiunto il legale – il marito della commerciante ci tenevano tanto a sottolineare la gratitudine per quanto fatto dai carabinieri in questi lunghi mesi. Dopo il delitto della donna, la famiglia era molto scossa e impaurita perché non capiva da chi potesse arrivare tanto odio. Avevano lasciato l’Italia per la Cina – ha continuato Lapia – dove avevano vissuto per un breve periodo. Ora però sono di nuovo a Posada. Hanno sempre avuto fiducia nelle forze dell’ordine che hanno dimostrato loro grande vicinanza e protezione».

Mara Lapia non ha mai pensato che l’omicidio della commerciante cinese avesse un movente diverso dalla rapina. Già nelle ore subito dopo la tragedia l’avvocato aveva ipotizzato, tra le piste probabili «quella di un rapinatore poco esperto che nella ribellione della donna anziché darsi alla fuga aveva compiuto un delitto d’impeto. L’arma dice molto sulla impreparazione di chi ha commesso il fatto – aveva detto – , perché un’arma da taglio è più difficile da gestire di una pistola e mette a rischio il criminale che si può procurare egli stesso delle ferite lasciando tracce di Dna». E così è stato. Sempre l’avvocato criminologo parlava di prova scientifica che avrebbe portato al responsabile. Attraverso il profilo del Dna trovato sul luogo del delitto e incrociato con quello del padre del giovane indiziato, gli inquirenti, dopo mesi di indagini sono riusciti a trovare il presunto responsabile dell’efferato delitto che aveva scosso un’intera comunità.

La commerciante cinese, infatti, era molto conosciuta e stimata sia a Budoni che a Posada, e questo – come ha rimarcato il colonnello Ceglie – «aveva in un primo momento complicato l’attività investigativa che sembrava non portare a nulla di concreto. Poi, tassello dopo tassello siamo riusciti a chiudere il cerchio». (k.s.)

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