La Nuova Sardegna

Fermato sospetto filo-Isis Era sbarcato nel Sulcis

di Mauro Lissia
Arrivo di migranti in una foto d'archivio
Arrivo di migranti in una foto d'archivio

Bloccato a Roma: è un algerino già indagato nel 2006 in Belgio e rimpatriato

07 ottobre 2017
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SASSARI. Un barchino con a bordo 17 persone, tutti algerini. Era stato intercettato a Sant’Antioco la notte tra il 24 e il 25 settembre. Su quella imbarcazione di fortuna, una delle tante che ormai quasi quotidianamente fanno la spola tra le coste nord africane e il sud della Sardegna, c’era anche un 36enne fermato a Roma ieri pomeriggio perché sospettato di aderire a gruppi terroristici di matrice islamica. Già indagato in Belgio, quando è stato individuato dai carabinieri era in compagnia di alcuni connazionali nei pressi della stazione Termini. Sul suo conto il 4 ottobre era stata diffusa una nota di allerta da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione centrale di Polizia criminale. L'uomo è stato accompagnato dai carabinieri nel Centro di permanenza per Rimpatri di Torino-Brunelleschi e verrà rimpatriato nelle prossime settimane. Toccherà ora stabilire attraverso le indagini degli esperti dell'antiterrorismo le reali motivazioni per cui si trovasse a Roma. L'uomo era stato indagato nel 2006 dalla polizia belga per «associazione con finalità di terrorismo e sovversione dell'ordine democratico» e rimpatriato a maggio perché espulso per tre anni dall'area Schengen dalle autorità del Belgio.

Lo sbarco in Sardegna. L'algerino era arrivato a Roma da circa una settimana dopo aver raggiunto Civitavecchia in traghetto da Cagliari. In Sardegna era sbarcato la notte tra il 24 e il 25 settembre insieme ad altri 16 connazionali. L’ennesimo sbarco non controllato nell’isola: un fenomeno in aumento, complice il bel tempo e il mare piatto, al punto che dall’inizio dell’anno sono arrivati nell’isola circa 1200 algerini e almeno 300 nel solo mese di settembre. Una situazione grave, che ha spinto il governatore Pigliaru a scrivere due lettere al ministro degli Interni Marco Minniti. Le risposte rassicuranti sono arrivate subito: il governo italiano insieme a quello algerino collaborano per fermare gli sbarchi verso la Sardegna attraverso una rigidissima politica di rimpatri immediati. Pigliaru aveva sottolineato il rischio di allarme sociale evidenziando che nei pochi episodi di criminalità che vedono protagonisti migranti si tratta sempre di cittadini algerini. Il deputato di Unidos Mauro Pili era andato oltre denunciando il rischio terrorismo: il parlamentare ha segnalato che uno degli attentatori di Charleroi in Belgio era sbarcato a Porto Pino, nel Sulcis. Tre giorni fa l’assessore Filippo Spanu in un vertice romano dedicato ai migranti ha avuto garanzie sul fatto che la maggior parte degli algerini arrivati nell’isola sono stati già reimpatriati. Quello fermato ieri a Roma era invece sfuggito alla maglia dei controlli ed era riuscito a lasciare la Sardegna.

Il fermo a Roma. Il riconoscimento alla stazione Termini è avvenuto grazie ad una foto diffusa dalle autorità belghe e il riconoscimento delle impronte digitali. Risultato irregolare sul territorio italiano, il 36enne algerino è stato accompagnato all'Ufficio immigrazione della Questura che ha emesso nei suoi confronti un decreto di espulsione.

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