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la protesta 

Farmacisti sul piede di guerra: «Fateci aprire»

Farmacisti sul piede di guerra: «Fateci aprire»

Novanta attività da assegnare dopo sei anni di attesa. L’assessore Arru: «Manca poco»

17 febbraio 2018
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CAGLIARI. Farmacisti senza farmacie. Sono 90 le attività in Sardegna previste dal decreto “Cresci Italia” del 2012. Che però non aprono. I farmacisti senza sede ieri mattina hanno protestato davanti all'assessorato della Sanità per chiedere una data, quella della chiamata per l’assegnazione dei posti a disposizione. Non solo: si sono schierati davanti alla porta di ingresso con i cartelli di protesta appesi al collo. E hanno gridato le loro ragioni in coro e con il megafono. «Sono passati sei anni dalla pubblicazione del decreto – dice Luciano Frassetto, farmacista sassarese –, se l’intento del governo era quello di inserire i giovani nel mondo del lavoro, i giovani ora sono invecchiati. Chiediamo rispetto e che ci consentano di lavorare». Tra i farmacisti tante storie di attese e di occasioni messe da parte. Ad esempio quella di Valentina Atzeni che ha rinunciato a una cattedra da insegnante per continuare a inseguire il sogno di aprire una propria farmacia: «È la situazione di tanti colleghi – spiega – nella lunga attesa molti hanno perso occasioni di lavoro». Qualcuno prima dell'incontro con gli uffici della Regione, in mattinata, si è detto pronto anche a restituire la tessera elettorale e a consegnarla al presidente delle Repubblica Sergio Mattarella durante la visita del 26 a Cagliari. In ballo ci sono attività e futuro di 250-270 titolari e tanti altri posti di lavoro. La storia è comincia con il bando del concorso straordinario per assegnare 90 sedi farmaceutiche. É il 2013. I candidati ammessi nella graduatoria provvisoria, due anni dopo, sono 1805 per un totale di 1212 domande: si può infatti partecipare in associazioni composte da due a quattro farmacisti. Nel febbraio del 2017 arriva la graduatoria definitiva. Ma non la chiamata ai vincitori.

Ieri alle 11.30 una delegazione è stata ricevuta in Regione ed è arrivata una risposta: “presumibilmente” entro marzo ci sarà la pubblicazione dell’interpello con l'assegnazione definitiva delle sedi. Parola dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ha ricordato la storia dei tredici ricorsi al Tar: «Per tutti questi ricorsi – sottolinea – il Tar ha riconosciuto il corretto operato della Regione: le ultime sentenze sono state pubblicate a novembre 2017 e alcuni ricorrenti hanno fatto appello al Consiglio di Stato». Ora – comunica l'assessore – gli uffici stanno procedendo agli ultimi adempimenti. I farmacisti? «Questo rinvio ha il sapore di una promessa, aspettiamo di capire se stavolta sarà mantenuta – spiega il loro comitato – ma oggi una promessa la facciamo noi: se la tempistica non sarà rispettata, intensificheremo le azioni di protesta con manifestazioni sempre più frequenti ed incisive». (st.am)

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