La Nuova Sardegna

Salute in Sardegna: il ministero boccia i piccoli ospedali, la Regione va alla guerra

Luca Rojch
Manifestazione dei dipendenti dell'ospedale di Ozieri
Manifestazione dei dipendenti dell'ospedale di Ozieri

La riforma della rete ospedaliera sarda non sarebbe coerente con il modello organizzativo nazionale definito nel 2015

13 settembre 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.17241975:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/09/12/news/rete-ospedaliera-sarda-per-il-ministero-della-salute-e-da-rivedere-1.17241975]]CAGLIARI. Il ministero lancia un siluro sulla rete ospedaliera, ma per paradosso dà ragione alla Regione. Per il governo la riforma fatta dalla Regione che salverebbe i piccoli ospedali e buona parte della rete non può essere approvata. Sulla carta a rischiare sono gli ospedali di Iglesias, Guspini, Isili, Muravera, Bosa, La Maddalena, Tempio, Ozieri, Ghilarza, e Lanusei. Secondo i parametri del Ministero non avrebbero i numeri per esistere, ora l'assessore Arru è pronto alla guerra contro la decisione del ministero: la Regione rivendica l'autonomia nelle scelte che riguardano la salute dei cittadini.

La giunta e il consiglio hanno sempre difeso il ruolo strategico della rete sarda per il territorio, anche se l'assessore Arru ha sempre messo in evidenza che le concessioni fatte a molti ospedali, soprattutto quelli più piccoli, avrebbero potuto mettere a rischio la riforma. E il ministero ha sottolineato proprio che «il modello organizzativo non è coerente con quello definito dal Dm 70/2015». 

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